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Ingegneria Edile, Strutturale & Geotecnica => .:Strutture:. => Topic started by: enricog on 27 April , 2010, 12:32:34 PM

Title: consigli per relazioni per il genio (o l'arpa)
Post by: enricog on 27 April , 2010, 12:32:34 PM
ho praticamente terminato il mio primo progetto: una casetta in zona tre vicino a Torino, ed ero anche sodisfatto della relazione, perchè pur con i limiti dello strutturusta (io) era almeno molto chiara, poi sono andato a chiedere in comune l'elenco della documentazione da consegnargli ed ho capito che la mia relazione va spezzettata.
Ho quindi alcuni dubbi sui quali apprezzerei molto qualche consiglio!
Si parla di relazione tecnica e relazione di calcolo. La seconda evidentemente conterrà tutti i calcoli fatti con software, e la prima invece? Io avevo fatto un bel preambolo alla relazione di calcolo in cui descrivevo la struttura, l'impostazione del progetto strutturale, presetavo disegni di carpenterie commentati, spiegavo la determinazione dei carichi, le assunzioni fatte, il'individuazione di classi di esposizione e copriferri ecc. .. Sarei tentato di scorpoprare il preambolo e farlo diventare relazione tecnica. Altrimenti non saprei proprio cosa scrivere in questa relazione tecnica.
Nella relazione di calcolo è bene riportare solo le verifiche o tutte le azioni nelle travi per ogni combinazione di calcolo?
Mi si chiede poi una ralazione ilustrativa sui materiali, ai sensi del dpr 380 (se non sbaglio del 2001), io avendo già discusso altrove di classi di esposizone e copriferri conterei di cavarmela con una pagina in cui specifico l'acciaio b450C ed il calestruzzo rck 300 classe s3 o s4.  Per i getti di magrone, non credo di dover dare specifche.... ?
Nuovametne mi si chiede una relazione geotecnica separata.... peccato che le azioni sul terreno vengano dalla relazione di calcolo... che prende le spinte sulle pareti dalla relazione geotecnica.. è un cane che si morde la coda.
Title: Re: consigli per relazioni per il genio (o l'arpa)
Post by: zax2010 on 27 April , 2010, 12:41:58 PM
Intanto leggere il capitolo 10 del DM2008.
Title: Re: consigli per relazioni per il genio (o l'arpa)
Post by: enricog on 27 April , 2010, 13:12:07 PM
infatti io avevo strutturato la relazione in accordo col capitolo 10, che non distigue tra relazione di calcolo e relazione tecnica. Anche il capitolo geotecnico rispondeva alle richieste della circolare. Ora la relazione sui materiali diventa relazione ilustrativa ai sensi del dpr 380, il capitolo  introduttivo diventa relazione tecnica (se non è sbagliato) e il capitolo dei calcoli viene promosso a relazione di calcolo. Nessun Piemontese che possa darmi un dritta?
Title: Re: consigli per relazioni per il genio (o l'arpa)
Post by: Gilean on 27 April , 2010, 13:59:05 PM
la relazione tecnica prevede caratteristiche urbanistiche (inquadramento catastale, dati urbanistici, eventuale calcolo della cubatura,rifiniture, descrizioni degli allacci di luce, acqua e fognatura ecc..). La relazione di calcolo invece, come ti ha detto Zac, in accordo al capitolo 10 e' un "sunto" del calcolo stesso. In essa espliciti l'ubicazione della zona (lat e long), le accelerazioni orizzontali, gli SL di riferimento e la motivazione del fattore di struttura adottato, descrizione dei carichi ed analisi dei carichi ecc...
Title: Re: consigli per relazioni per il genio (o l'arpa)
Post by: enricog on 27 April , 2010, 15:13:16 PM
ma loro mi chiedono di consegnare anche copia del progetto architettonico, tutte queste cose sono già scritte lì. Boh? oggi chiedo all'architetto che ha fatto l'archietettonico...
Title: Re: consigli per relazioni per il genio (o l'arpa)
Post by: gglo on 02 May , 2010, 22:12:58 PM
nel modulo per il deposito dei progetti trovi l'indice dei contenuti richiesti dalla regione toscana. non credo che vadano male a torino, ma il modulo sarà un'altro. mi pare che l'ente competente sia la provincia, dalle tue parti.
http://geniosismica.xoom.it/moduli.html (http://geniosismica.xoom.it/moduli.html)
Title: Re: consigli per relazioni per il genio (o l'arpa)
Post by: Ing. Edoardo on 02 May , 2010, 23:06:02 PM
Se ti richiedono anche l'architettonico non centra niente con la relazione tecnica e di calcolo che devi presentare tu. A quello ci deve pensare l'architetto. Io per non sbagliare la chiamo sempre relazione illustrativa e di calcolo ovviamente in aderenza con il CAP 10.
Basta una parola e quei bravi ragazzi dei tecnici comunali o ilGC o chi per loro, ti cambiano completamente le carte in tavola. Forza enricog "è uno sporco lavoro ma qualcuno lo deve pur fare" Ciao
Title: Re: consigli per relazioni per il genio (o l'arpa)
Post by: nevermind on 07 May , 2010, 13:39:23 PM
io uso fare:
- una relazione generale nella quale illustro normativa usata, procedimenti usati, ecc. un po quella del WINCDS che però ho adattato a modo mio (ovviamente è cosa diversa dalla relazione tecnica del progetto architettonico).
- una realzione di calcolo con l'input e le verifiche di calcolo
- una relazione sui materiali completa di tutti i materiali utilizzabili (cls, muratura, pietra naturale, alveolati, gasbeton, ecc.) con la premessa nella pagina iniziale di cosa verrà usato in quello specifico cantiere (per ferro e cls c'è il rimando alle indicazioni affianco ai grafici delle armature)
- una relazione sulle fondazioni, molto veloce che spiega perchè uso quella tipologia, che è coerente con quanto riportato nelle relazioni geolotecnice e geologiche
- una relazione geotecnica che rifà i conti già fatti dal geologo e mi fisso in modo definitivo la portanza delle fondazioni
- un piano di manutenzione delle strutture (generico) dove spiego soltanto quattro caratteristiche del fabbricato, il resto è comune
 
Title: Re: consigli per relazioni per il genio (o l'arpa)
Post by: gglo on 07 May , 2010, 18:21:13 PM
Ho postato una relazione non solo perché qualsivoglia osservazione o critica sarebbe per me interessante, ma perché in fondo leggerei volentieri quelle di altri; è trascorso appena un mese dal deposito di quel progetto e solo le prime 200 pagine del manuale di Benedetto Cordova, più di ogni altra delle cose che corro leggendo, me lo fanno vedere diversamente. Non ho grande dimestichezza con l'acciaio, ma questo autore mi sta aiutando a fare ordine, trasmettendomi nel fine settimana e spesso la sera, parte di un patrimonio di conoscenza invidiabile. Senza dover mai rileggere.
Alla relazione allego il piano di manutenzione e il fascicolo dei calcoli contenente:
1-composizione di fogli elettronici per le verifiche non effettuate dal programma di calcolo (i tentativi di riscontrare i coefficienti di sicurezza prelevando le sollecitazioni allo SLU dal modello e facendo uso di fogli elettronici sono frustranti e in genere vado un po' in ombrosa escandescenza diventando collateralmente un po' fastidioso ai servizi di assistenza, ma sempre umile e cortese :)
2 - relazione di output del programma con tabulati.
Progetto architettonico ed esecutivi strutturali. Relazione geologica.
Modulo, asseveramento diritti di segreteria, bolli, attestato di pagamento.
Tutto in due copie, una ciascuno. Il controllo del progetto è diventato, mi pare, davvero formale.
I moduli sono tre, il terzo spetta al comune.
Regione Toscana.



A1 Relazione di calcolo strutturale

A1.1  Relazione generale illustrativa dell’opera

Descrizione dell’intervento

Al completamento dei lavori per la costruzione di un fabbricato isolato in c.a. adibito a civile abitazione monofamiliare di cui al protocollo 4737 del 11/05/08, a firma del sottoscritto Progettista e Direttore dei Lavori, si realizzano opere di sistemazione esterna che consistono in due muri di sostegno del terreno e in una scala metallica di accesso ad una terrazza non abitabile ove trovano collocazione i pannelli solari, percorso un nuovo loggiato anche questo in progetto.
La struttura si colloca sulle pendici del vulcano impostandosi sulle rigide effusioni ignimbritiche che caratterizzano il litotipo di riferimento per la progettazione; dal punto di vista corografico insiste su uno sperone roccioso stabilizzato, con versanti di notevole acclività erosi dai fossi situati a valle.
L’edificio, i cui lavori strutturali sono stati recentemente conclusi, è costituito da telai in c.a. su travi rovesce, progettati e realizzati nell’ambito del D.M. 09/01/96.
La necessità di realizzare struttutture sismicamente indipendenti dal fabbricato e la morfologia stessa di questo, con un piano seminterrato che si estende oltre la sua sagoma in elevazione, hanno influenzato in modo significativo le scelte progettuali, portando alla definizione di due distinte entità strutturali; il loggiato vincolato alle membrature portanti della costruzione, di cui si sono valutati gli effetti sul sistema globale in termini di sollecitazioni e stato tensionale, e la scala strutturalmente autonoma e dotata di giunto sismico.
La valutazione dell’interazione del loggiato sulle strutture esistenti è stata possibile disponenendo del modello strutturale ad elementi finiti originario, al quale sono state aggiunte le reazioni della struttura di progetto in termini di azioni; al fine di contenere la trasmissione dei momenti torcenti alla struttura, derivanti da una soluzione strutturale a sbalzo, si è dovuto ricorrere ad appoggi in acciaio all’estremità esterna del camminamento e all’adozione di vincoli che impediscano, o contengano significativamente, il trasferimento dei momenti.
Le strutture del fabbricato si mantengono in campo elastico,  se pur con margini esigui, anche nella nuova configurazione dei carichi, come si evince dall’estratto del tabulato di calcolo dell’edificio allegato a questa relazione, e l’incremento delle masse soggette ad accelerazione e delle forze sismiche conseguenti, può considerarsi trascurabile e pressochè ininfluente nei modi propri di vibrare del sistema sismoresitente globale. La configurazione del loggiato è pensata per essere leggera e trasferire al telaio in c.a. azioni prevalentemente verticali di entità contenuta, trascurando le modeste coppie delle eccentricità di vincolo.
Tale fine è stato perseguito sia disponendo una trave longitudinale di estremità del camminamento che da un lato scarica, tramite un montante incernierato alla base, sulla parete di scatinato in c.a., e dall’altro, sempre a mezzo di cerniera a perno, su una trave perimetrale del telaio; con questi accorgimenti i nuovi carichi agenti sul telaio esistente non sono tali da generare tensioni superiori a quelle ammissibili.
La necessità di impostarne le fondazioni della scala di accesso al loggiato, fuori dal profilo del piano scantinato sottostante, nonché di rispondere ad altri requisiti geometrici e funzionali, ha portato alla progettazione di una struttura spiccatamente asimmetrica, caratterizzata da una mensola di 1.9 m che attraversa la zona ove insiste il solaio; considerate le sue peculiarità in termini di comportamento sismico, assimilabile ad un oscillatore con massa significativamente eccentrica, si è ritenuto superfluo valutare gli effetti di un’ulteriore eccentricità accidentale, se non altro per l’impossibilità che questa in una struttura ad un livello di tale semplicità di assemblaggio, possa verificarsi.
Le sistemazioni esterne previste nel progetto prevedono la costruzione di due muri di contenimento che andranno verosimilmente sagomati intorno ai massi vulcanici affioranti dal materiale di alterazione, nel rispetto delle altezze previste delle pareti, delle sezioni e dei dettagli esecutivi delle armature di progetto, sotto la supervisione e determinazione dei tecnici nell’ambito delle rispettive competenze.

A1.2  Normativa di riferimento

D.M. 14.01.2008: "Approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni", Supplemento ordinario alla “Gazzetta Ufficiale”, n.29 del 4 febbraio 2008.
C. 02.02.2009, n. 617: "Istruzioni per l'applicazione delle Nuove norme tecniche per le costruzioni" di cui al D.M. 14.01.2008. Per quanto non diversamente specificato nel D.M.14.01.2008, si intendono coerenti con i principi alla base del Decreto le indicazioni riportate negli Eurocodici strutturali, con particolare riferimento al UNI EN 93: “Eurocodice 3 - Progettazione delle strutture in acciaio”.

A1.3  Descrizione del modello strutturale

Modellazione e analisi sismica

La progettazione della scala è stata eseguita con un'analisi sismica lineare statica per forze equivalenti, sebbene, in considerazione della notevoli eccentricità e asimmetrie in gioco, siano stati altresì indagati i primi 6 modi propri di vibrare, riscontrando che la valutazione semplificata del periodo proprio fondamentale, anche nel caso specifico, sia coerente con quella derivante dall’analisi modale, quest’ultima non formalmente applicabile per insufficienza di massa partecipante; il periodo calcolato con entrambi i metodi risulta compreso tra TB e TC, ed è corrispondente al tratto costante, di massima accelerazione spettrale.
La struttura della scala non può considerarsi dissipativa quando le membrature sono sollecitate agli SLU oltre il limite elastico, con abbattimento dello spettro di progetto per mettere in conto le riserve plastiche di sovraresistenza, che questa non è idonea a garantire, tuttavia le cerniere plastiche sono attese, in presenza di forzanti fuori norma, in corrispondenza delle estremità delle travi, e le sezioni resistenti adottate sono in classe 1. La scala è calcolata in campo elastico anche agli SLU, adottando un fattore di struttura unitario e i carichi variabili sono considerati non compitamente definiti, con G2=1,5.
Il telaio portante della scala è stato modellato ad elementi finiti ed eseguita un'analisi delle sollecitazioni, deformazioni verticali sotto carico e dello spostamento allo SLU sismico; la struttura risponde ai requisiti richiesti in esercizio, sia in termini di spostamento che di stato tensionale, garantendo un confort adeguato nei confronti delle oscillazioni derivanti dai carichi dinamici antropici, 2 KN/m2, precisato che la scala e il loggiato non sono suscettibili di grande affollamento in quanto costituiscono percorsi di servizio che conducono a una terrazza con funzione di copertura.
Le sezioni sono verificate con il metodo plastico, tuttavia il regime tensionale allo SLU calcolato con il criterio di Von Mises su tutta la struttura, è inferiore a quello ammissibile; le aste non sono soggette a fenomeni di instabilità considerata la capacità rotazionale delle sezioni adottate, e sono state verificate alla resistenza, all’instabilità pressoflessionale e flessotorsionale, ottenendo coefficienti di sfruttamento inferiori all’unità.
Per quanto concerne i vincoli esterni vengono impiegate sia cerniere a perno, dimensionate con ampia sovraresistenza rispetto alle strutture collegate, tanto da garantire un comportamento duttile dell’insieme in presenza di azioni eccedenti le disposizioni di normativa, che incastri realizzati con piastra saldata al montante e tirafondi; le aste sono costituite da tubolari laminati a caldo collegati con saldature a cordone d’angolo lungo tutto il perimetro di contatto.
Per ogni approfondimento relativo a metodi e criteri adottati, ai dati di input e ai risultati ottenuti, si rimanda alle relazioni compilate in automatico dal programma e al fascicolo dei calcoli.


5.3  Pericolosità sismica
(tabella):
Coordinate geografiche del sito WGS
= 42,xxxx nord;= 11,xxxx est
Pericolosità sismica allo SLV
Ag=0,143 g     Fo*=2,499     Tc*=0,278
Tipo di costruzione
2 - Opere ordinarie, VN>50
Classe d'uso e categoria dell'edificio
II A
Zona sismica
3
Tipo di struttura
Acciaio (scala) C.A. (muri di sostegno)
Regime di intervento
Nuova costruzione
Livello di conoscenza fabbricato esistente
LC3
Tipo di analisi effettuata
Statica lineare per forze equivalenti
Stratigrafia e topografia
A  T2
Stati Limite sismici considerati
SLD  SLV
Regolarità in pianta e in altezza

Fattori di struttura orizz. e vertic. agli SLU
q0=1   qv=1,5
Rapporto di sovraresistenza

Classe di Duttilità e Gerarchia Resistenze

Codice di calcolo muri di sostegno
MDC 2010  .7 Rev 370  - Geostru
Lic. n. 6A7xxxxx
Codice di calcolo edificio esistente
Edislim V9 – Newsot s.a.s – Cod att. n
DHIJxxxx
Codice di calcolo sollecitazioni scala

A1.4 Valutazione della sicurezza e delle prestazioni della struttura
 
Le strutture progettate per restare in campo elastico lineare in presenza di sollecitazioni ultime dispongono di maggiori risorse delle stesse dimensionate per operare in campo plastico pur nel rispetto delle regole di gerarchia delle resistenze, sotto la stessa azione di progetto; ciò condiviso, per modeste strutture in acciaio e/o qualora la tipologia strutturale possa presentare comportamenti dinamici non ordinari, tale scelta deve considerarsi opportuna se non necessaria.


A2  Relazione sui materiali

Acciaio tipo: S235  zincato  fy=235   fu=360 N/mm2

Calcestruzzo in elevazione e fondazione: C25/30    Rck=300 c2= -0.2 %   cu= -0.2 %
 
Calcestruzzo per magroni: classe C12/15  Rck=150, armato con rete elettrosaldata 150x150 fi 8.

Barre acciaio: B450C    fyk=450 ftk=550  N/mm2  ysd= 0.1957 %   su= 6.75 %

Saldature: le saldature a cordone d'angolo di classe I sono da realizzarsi lungo tutto il profilo di contatto dei profilati, salvo diversa indicazione.
La saldatura degli acciai dovrà avvenire con uno dei procedimenti all’arco elettrico codificati secondo la norma UNI EN ISO 4063:2001 e i saldatori dovranno essere qualificati secondo la norma UNI EN 287-1:2004 in ottemperanza al 11.3.4.5 del D.M. 14/01/08. Le strutture non sono soggette a fatica in modo significativo; il livello di conoscenza tecnica del personale di coordinamento della saldatura secondo la norma UNI EN 719:1996 è "specifico"  (riferimento B Tabella 11.3.XI del citato Decreto).

Viti e  bulloni in acciaio inossidabile, classe 8.8, il dadi di classe 8
fyb= 649  ftb=800  N/mm2.

Resina epossidica: HILTI HIT RE 500 cartucce bicomponenti di resina epossidica.