Author Topic: [Strutture] Teoria e pratica  (Read 25628 times)

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gastab

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[Strutture] Teoria e pratica
« on: 02 July , 2010, 17:26:02 PM »
La teoria è bella, ma dalla teoria alla pratica c'è un vero e proprio abisso...

Mi spiego meglio: supponiamo di dover effettuare un intervento di ristrutturazione di un fabbricato in muratura in un centro storico di un tipico paesino del sud. Sembra scontato parlare di centri storici che sembrano veri e propri "quartieri" o "rioni", nel senso che nel 99% dei casi il fabbricato da verificare si trova intercluso tra altri fabbricati.

La mia domanda è semplicissima: nella pratica comune come modellate la struttura?

La mia domanda può sembrare banale e risibile, ma nello specifico vorrei sapere:

- come fate a tenere conto delle azioni trasmesse dai fabbricati limitrofi se non sapete neanche come sono fatti e a quale quota si trovano i rispettivi solai di interpiano?
- come fate a modellare la muratura, visto che la stessa è quasi sempre un miscuglio di tipi e "pezze" di ogni genere?
- come fate a modellare la struttura tenendo conto che gli spostamenti reali sono limitati dalle strutture attigue?

Utilizzo ediLus, ma il ragionamento secondo me vale per qualsiasi programma di calcolo....

In poche parole (e la mia domanda non è retorica): siete davvero convinti che quello che fate possa in qualche modo corrispondere alla modellazione della situazione reale?

In tutta sincerità io ho moti dubbi... ed è per questo motivo che mi stento quasi uno stupido in casi simili, nei quali si è portati solo ed esclusivamente "a far tornare i conti" (leggasi verifiche di legge) con tutti i dubbi e le responsabilità del caso...

Scusate lo sfogo, ma ritengo questo forum sopra la norma, per questo sono bene accetti consigli e riflessioni....

Offline PirryDan

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Re:[Strutture] Teoria e pratica
« Reply #1 on: 02 July , 2010, 18:15:19 PM »
Ciao gastab...
ti/vi lancio un piccolo spunto su cui riflettere... in questi casi, e cioè nella tipica situazione da centro storico e quindi aggregati edilizi ammassati, interclusi e chi più ne ha più ne metta io sono del parere che modellare l'intera struttura non abbia granchè senso anzi si potrebbe incorrere più in errori che in un'analisi approfondita e corretta...quindi in queste situazioni mi affido a dei semplici conti a mano o con fogli excel studiando l'analisi cinematica lineare o non lineare, cioè meccanismi di I e II modo, il classico ribaltamento di fuori piano. Spesso in queste situazioni è più efficace un calcoletto di due righe e l'inserimento di tiranti ben posizionati che uno studio completo FEM dove si perde la realtà dei fatti.
A tal proposito leggiti la circolare esplicativa al capitolo C8.7.1.1 di cui riporto una frase "....In tali casi la verifica globale può essere effettuata attraverso un insieme asaustivo di verifiche locali...."

gastab

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Re:[Strutture] Teoria e pratica
« Reply #2 on: 02 July , 2010, 18:34:20 PM »
Concordo sulla inutilità di una verifica sismica globale, ma ci sono casi (ed è il mio!) in cui è esplicitamente richiesta...

Ergo, non potendo fare a meno di "far tornare i conti", mi sento un perfetto idiota...  :muro:

ingwilly

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Re:[Strutture] Teoria e pratica
« Reply #3 on: 02 July , 2010, 19:04:26 PM »
Concordo sulla inutilità di una verifica sismica globale, ma ci sono casi (ed è il mio!) in cui è esplicitamente richiesta...

Ergo, non potendo fare a meno di "far tornare i conti", mi sento un perfetto idiota...  :muro:
Perchè è esplicitamente richiesta?
Le norme sembrano chiare in proposito. soprattutto se l'edificio non ha solai rigidi.
Piuttosto, oltre alle verifiche fuori piano,  io aggiungerei una verifica a taglio e pressoflessione nel piano dei vari allineamenti.

Willy

gastab

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Re:[Strutture] Teoria e pratica
« Reply #4 on: 02 July , 2010, 19:07:42 PM »
Dalle mie parti il 9 settembre 1998 ci fu un terremoto, con successiva applicazione della legge 61/98 e della legge 226/99. Per le "pratiche terremoto" sono obbligato ad una verifica sismica in situazione ante e post sisma sia con il dm 96 (per il calcolo del contributo economico) sia con in dm 2008 (per i calcoli da depositare al Genio Civile).

Offline PirryDan

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Re:[Strutture] Teoria e pratica
« Reply #5 on: 02 July , 2010, 19:45:54 PM »
Piuttosto, oltre alle verifiche fuori piano,  io aggiungerei una verifica a taglio e pressoflessione nel piano dei vari allineamenti.

Willy

giusta precisazione willy, io non l'ho specificato esplicitamente citando solo il ribaltamento fuori piano ma i meccanismi di II modo sono proprio quelli citati da te....

Dalle mie parti il 9 settembre 1998 ci fu un terremoto, con successiva applicazione della legge 61/98 e della legge 226/99. Per le "pratiche terremoto" sono obbligato ad una verifica sismica in situazione ante e post sisma sia con il dm 96 (per il calcolo del contributo economico) sia con in dm 2008 (per i calcoli da depositare al Genio Civile).

scusa gastab ma (come già detto da willy) non capisco ancora perchè sia esplicitamente richiesta...
tu, a chi te lo richiede, digli che la verifica globale è implicitamente impossibile :asd: :asd:
ribadisco che per queste situazioni la verifica globale rischia di portare a risultati completamente sballati, se il genio civile vuole per forza il deposito di una bella mappa :rotfl: :rotfl: di colori stampagliene una e falli felici

gastab

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Re:[Strutture] Teoria e pratica
« Reply #6 on: 02 July , 2010, 20:27:58 PM »
Le   verifiche  nelle   situazioni  ante   e  post  sisma   devo   farle   perchè  la  normativa  specifica  è chiara:    in  base   alle   accelerazioni  di  collasso  devo   dimostrare   il   miglioramento  sismico,  rispettando  due  precise  disposizioni...  il  problema  è   che le    accelerazioni  di  collasso  non  sono  sicuramente  attendibili,  nè  tantomeno  le  valutazioni  fatte  peer pianificare  l'intervento...

ingwilly

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Re:[Strutture] Teoria e pratica
« Reply #7 on: 02 July , 2010, 21:12:49 PM »
Le   verifiche  nelle   situazioni  ante   e  post  sisma   devo   farle   perchè  la  normativa  specifica  è chiara:    in  base   alle   accelerazioni  di  collasso  devo   dimostrare   il   miglioramento  sismico,  rispettando  due  precise  disposizioni...  il  problema  è   che le    accelerazioni  di  collasso  non  sono  sicuramente  attendibili,  nè  tantomeno  le  valutazioni  fatte  peer pianificare  l'intervento...
La questione del miglioramento e del relativo confronto pre-post esiste anche nelle NTC08.
Il problema è paragonarle numericamente.

PRE
Quasi sempre la struttura non può essere schematizzata per schemi globali propriamente detti. In questo casi (solai non rigidi, mancanza di fasce di piano e di architravi degni di tal nome) ogni muro lavora per sè la verifica globale è l'insieme delle verifiche dei singoli elementi significativi (ivi inclusi eventuali pannelli di costruzioni vicine sempre che siano conosciuti).

POST
La struttura è consolidata: presumibilmente ci sono catene, cordoli, solai rigidi. In questo caso una verifica globale (tipo pushover) è possibile ma come paragonarla numericamente alle verifiche della fase pre?
Inoltre come interagisce con le strutture ignote di ostili vicini? Il nostro intervento le danneggerà più della nostra inerzia?

Può bastare un ragionamento qualitativo sul comportamento globale della nostra struttura prima e dopo per fare il confronto?
Credo di no, ci vogliono numeri e quì sta tutto il problema.
Si possono paragonare pere con mele, pushover e verifiche cinematiche?
Non lo so ma penso proprio di no; ci vorrebbero due metodi omogenei su strutture che sono totalmente diverse, si potrebbero applicare schemi parziali semplificati anche per la struttura consolidata e quindi, in un certo senso, iperstatica.
Si dovranno ripartire le azioni tra i vari elementi resistenti ma quali azioni: quelle elastiche o quelle ultime con procedimenti non lineari?

Insomma confesso di avere molti dubbi sul miglioramento sismico perchè mi è chiaro quali siano le procedure da adottare ma non mi è chiare come paragonare i risultati di due procedure diverse.

Willy

gastab

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Re:[Strutture] Teoria e pratica
« Reply #8 on: 02 July , 2010, 21:47:26 PM »
Concordo pienamente...

Nel mio caso, siccome la legge 226 prevede l'applicazione del DM 96 ed il rispetto di due disuguaglianze riferite alle accelerazioni di collasso, la dimostrazione del miglioramento sismico si ottiene proprio in virtù del rispetto delle suddette disuguaglianze.

Nel caso del DM 2008 il vero problema è dimostrare il miglioramento! Io confronto sempre le accelerazioni di collasso prima e dopo l'intervento, e un'occhiata è rivolta anche agli spostamenti nelle situazioni ante e post sisma.

Ma il vero problema rimane quello di partenza: posso confrontare tutto quello che voglio, ma se la modellazione non è corretta (ed è impossibile che lo sia!) non ha senso nulla di quello che calcolo...

Offline gglo

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Re:[Strutture] Teoria e pratica
« Reply #9 on: 02 July , 2010, 22:52:25 PM »
Infatti in confronto si fa in termini di PGA sostenibile, più spesso allo SLV che al SLC.

ingwilly

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Re:[Strutture] Teoria e pratica
« Reply #10 on: 02 July , 2010, 23:21:03 PM »
Infatti in confronto si fa in termini di PGA sostenibile, più spesso allo SLV che al SLC.
Cioè, se ho capito bene quello che dici, bisogna fare tante prove (anche con metodi diversi per l'esistente ed il migliorato) finchè non si trova l'accelerazione di picco al suolo per la quale l'edificio non crolla?

Willy

Offline gglo

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Re:[Strutture] Teoria e pratica
« Reply #11 on: 05 July , 2010, 13:26:06 PM »
Perché tante prove sul modello esistente? Devi realizzare un modello dello stato attuale che sia il più possibile rappresentativo del comportamento reale e con analisi pushover calcolare la PGA sostenibile. Segue un processo iterativo* di valutazione della PGA allo stato di progetto conseguente ai vari interventi di rinforzo suggeriti dalla tua sensibilità, nonché dai diagrammi di impegno sismico dei setti, dalle curve di capacità, dai domini di resistenza, che generalmente i software permettono di analizzare, fino al raggiungimento del requisito minimo capacitàPGA/domandaPGA>1, se sei in regime di adeguamento. (*a questo proposito assume una certa importanza la velocità del software di calcolo!)
Un ruolo spesso determinante è svolto dalle verifiche locali a pressoflessione sia nel piano che fuori dal piano, e comunque è prossoché impossibile adeguare edifici in c.a. (dicono, e ci credo tanto che ho rinunciato ad un incarico), soprattutto a fronte della spericolata idea di soprelevare, a meno che tu abbia eccellente disponibilità economica e di accesso all'intero sistema strutturale. Gli edifici in muratura presentano più margini di manovra.
Se sei in regime di miglioramento l'operazione è molto più snella e quasi sempre fattibile, dovendo solo dimostrare che la capacità del tuo fabbricato in seguito agli interventi è migliorata: PGAattuale<PGAprogetto.
Saluti
Giulio

gastab

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Re:[Strutture] Teoria e pratica
« Reply #12 on: 05 July , 2010, 13:40:05 PM »
Tutte   le   risposte   che   avete  dato   sono  valide,   ma  il  vero   problema   è   quello   da  me  posto  all'inizio,  e cioè   come   fare  per  modellare  la  struttura...  si  è   fatta  tanta  teoria   ma  la pratica  è   molto   peggio!!!

ingwilly

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Re:[Strutture] Teoria e pratica
« Reply #13 on: 05 July , 2010, 13:50:10 PM »
Non necessariamente devi modellare la struttura come modello 3D globale anzi se la struttura originaria non ha solai rigidi i software commerciali hanno qualche difficoltà.

Ieri cercando in rete ho trovato alcuni utili riferimenti nel sito Reluis che si occupa della ricostruzione a L'Aquila:
http://www.reluis.it/index.php?option=com_content&view=article&id=70&Itemid=54&lang=it

KIT PER IL PROGETTO:
http://www.reluis.it/index.php?option=com_content&view=article&id=72&lang=it

Willy

gastab

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Re:[Strutture] Teoria e pratica
« Reply #14 on: 05 July , 2010, 13:52:46 PM »
Nel mio caso devo modellare la struttura 3D nel complesso perchè mi è esplicitamente richiesto dalla normativa!!! E comunque il problema non si risolve trovando il solito "escamotage", ma affrontandolo!!!

 

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