Author Topic: Calcolo strutturale di un parallelepipedo in c.a. con MasterSap  (Read 12077 times)

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Offline peruzzo

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Devo calcolare una struttura in c.a. a forma di parallelepipedo con 3 pareti, una soletta e una platea. Per capirci immaginate uno scatolone aperto rovesciato su di un lato senza le relative alette di chiusura come in questa foto:



Sui disegni che ho sotto mano (uno strutturale di un’opera molto simile) vedo anche l’individuazione di una “trave” all’interno della soletta dalla parte della apertura che credo sia stata messa per irrobustire la parte sospesa della struttura nel punto più critico.
Fino ad ora ho usato MasterSap per calcolare strutture a telaio senza mai esaminare la problematica delle strutture bidimensionali quali le platee e le pareti così sto guardando dei video su youtube, rileggendo la norma e sfogliando il manuale per capire come affrontare il problema ma ci sono alcuni punti non chiari.
Primo fra tutti questo video:

Verifiche e disegni di pareti

(1)

Passo 3.43: Per le pareti snelle è plausibile individuare le sollecitazioni globali dalle tensioni locali per quelle tozze non c’è invece corrispondenza biunivoca fra sollecitazioni globali e stato tensionale.

(2)

Passo 5.38: Per le pareti estese debolmente armate è possibile rinunciare alla determinazione delle sollecitazioni globali sull’intera superficie essendo più coerente eseguire la verifica locale di ogni singolo elemento guscio come per le pareti tozze.

(3)

Passo 6.03: Le pareti di fondazione possono essere trattate come travi a T rovescia e quindi considerate come pareti non duttili applicando una verifica locale su ogni singolo elemento e senza applicare nessuna maggiorazione della sollecitazione tagliante.

(4)

Inoltre nell’ultima considerazione non capisco perché si ritenga possibile derogare alle disposizioni previste nel punto 7.4.4.5.1 della presente norma.

(5)

Un altro punto che non capisco è l’osservazione di pagina P6-29:
Un aspetto particolare dell’elemento guscio/piastra, per altro di facile soluzione, è la mancanza di rigidezza intorno all’asse ortogonale all’elemento stesso.
Pertanto l’attacco fra un elemento guscio ed un elemento trave complanari è una cerniera; questa situazione si verifica ad esempio nell’attacco di un pilastro che spicca da un muro. Tali aspetti vengono automaticamente risolti come descritto al par. D.6.4.7; la strategia utilizzata in automatico (denominata “cordolo”) può anche essere adottata dall’utente assegnando direttamente le proprietà statiche a un’asta che svolga la funzione di interfaccia come “cordolo”.


Perché non posso far si che nasca un momento flettente tra pilastro e guscio di default?  :shocked:
« Last Edit: 16 April , 2013, 00:27:18 AM by peruzzo »

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Re:Calcolo strutturale di un parallelepipedo in c.a. con MasterSap
« Reply #1 on: 16 April , 2013, 09:15:15 AM »
1) Nelle pareti snelle le tensioni si sviluppano in modo lineare, a differenza delle pareti tozze o meglio delle pareti che sono "molto" tozze.
2) Una parete estesa debolmente armata per definizione si avvicina molto di più ad una parete tozza e quindi vale la considerazione fatta sopra.
3)E' più che altro un assunzione. Si ritiene che le pareti di cantina possano essere classificate come elementi di fondazione (non dissipativi). Anche se non è sempre accettabile, secondo me.
4) Vedi sopra.
5) E' più che altro una questione legata agli elementi che usa il processore come hai già capito.

Per i primi punti c'è comunque un videocorso interessante.

Saluti.
“niente al mondo è più importante dell’Educazione: l’insegnamento di una persona virtuosa può influenzare molti:ciò che è stato compreso da una generazione può essere trasmesso alle successive”. Jigoro Kano

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Re:Calcolo strutturale di un parallelepipedo in c.a. con MasterSap
« Reply #2 on: 17 April , 2013, 11:20:54 AM »
In che punto della norma si stabilisce che le pareti di fondazioni possono essere trattate come pareti non duttili e dove si stabilisce che per le pareti non duttili non sia necessaria alcuna maggiorazione del sollecitazioni taglianti?

Mi potresti riassumere molto brevemente come modelleresti questa struttura su MasterSAP elencando gli elementi che useresti per modellare la struttura e le tabelle che adotteresti per eseguire le verifiche in MasterARM?

Grazie TNA per il tuo contributo

Offline TNA

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Re:Calcolo strutturale di un parallelepipedo in c.a. con MasterSap
« Reply #3 on: 17 April , 2013, 12:44:42 PM »
In che punto della norma si stabilisce che le pareti di fondazioni possono essere trattate come pareti non duttili

Attenzione: ho scritto che è un assunzione (dello staff AMV). Si fa riferimento al cap. 7.8.1.8 e la loro considerazione è fatta per analogia per cui le pareti di cantina possono essere assimilate alle fondazioni. Ripeto: in alcuni casi secondo me è accettabile in altri meno. Attenzione: le pareti devono essere duttili/dissipative (a meno che non si operi con q=1), mentre le fondazioni non sono considerate dissipative.

dove si stabilisce che per le pareti non duttili non sia necessaria alcuna maggiorazione del sollecitazioni taglianti

Se la parete vine equiparata ad una fondazione tieni conto di altri coefficienti di maggiorazioni propri delle fondazioni o dello spettro elastico.

In questo caso secondo me le pareti non hanno un comportamento assimilabile prevalentemente alle fondazioni, ma questo è un mio parere.
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Re:Calcolo strutturale di un parallelepipedo in c.a. con MasterSap
« Reply #4 on: 17 April , 2013, 14:34:31 PM »
Però nel 7.2.5 a cui si fa riferimento al 7.8.1.8 si parla di gamma_rd per cui in alcuni casi una forma di maggiorazione è comunque richiesta...

Pensavo di modellare la struttura con solo 4 nodi principali poi di usare per le pareti verticali elementi “Gusci e piastre”, per la soletta lo stesso layer e per la fondazione “Fondazione suolo elastico”. Per la “trave” annegata nella soletta ho invece qualche dubbio procedurale dato che non conosco bene il software. Potresti consigliarmi un’ipotesi?

Grazie in anticipo
« Last Edit: 17 April , 2013, 15:30:33 PM by peruzzo »

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Re:Calcolo strutturale di un parallelepipedo in c.a. con MasterSap
« Reply #5 on: 17 April , 2013, 15:32:08 PM »
Però nel 7.2.5 a cui si fa riferimento al 7.8.1.8 si parla di gamma_rd per cui in alcuni casi una forma di maggiorazione è comunque richiesta...

Mi è sembrato di averlo già visto?! ...  :mmm: ...
Ahhhh siiii  :idea:


Se la parete vine equiparata ad una fondazione tieni conto di altri coefficienti di maggiorazioni propri delle fondazioni o dello spettro elastico.


Buon lavoro
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Re:Calcolo strutturale di un parallelepipedo in c.a. con MasterSap
« Reply #6 on: 17 April , 2013, 16:31:43 PM »
Oddio scusa, non avevo letto...

 :shocked: ma hai editato il messaggio?

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Re:Calcolo strutturale di un parallelepipedo in c.a. con MasterSap
« Reply #7 on: 18 April , 2013, 00:08:11 AM »
Per la “trave” annegata nella soletta ho invece qualche dubbio procedurale dato che non conosco bene il software. Potresti consigliarmi un’ipotesi?

inserisci la trave normalmente. Poi agisci sugli offset strutturali per ribassarla o rialzarla. In questo modo si dovrebbe riuscire ad irrigidire il solaio (che mi sembra di avere capito che fai in getto pieno). La procedura è simile a quella delle platee nervate, ma al contrario.

saluti
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Re:Calcolo strutturale di un parallelepipedo in c.a. con MasterSap
« Reply #8 on: 18 April , 2013, 00:43:06 AM »
La trave in realtà non esiste perché è una porzione del solaio pertanto deduco che sia una mia scelta strutturale però non capisco cosa intendi per offset strutturale dato che l'idea è di dividere la platea in due parti e per la trave scegliere un opportuno punto sulle pareti verticali. Tra il resto è possibile agganciare trave e parete lateralmente o ci sono dei problemi? (vedi p6-29 su manuale)
« Last Edit: 18 April , 2013, 10:27:06 AM by peruzzo »

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Re:Calcolo strutturale di un parallelepipedo in c.a. con MasterSap
« Reply #9 on: 18 April , 2013, 09:05:38 AM »
Il solaio è una piastra o lastra modellata con gusci?
Non capisco quando ti riferisci alla platea.
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Re:Calcolo strutturale di un parallelepipedo in c.a. con MasterSap
« Reply #10 on: 18 April , 2013, 10:12:44 AM »
Non so, chiedo a te, quali sono le differenze?  :( Come mi consigli di procedere?  :(
Scusami, ho corretto la cosa sulla platea... avevo scritto platea al posto di parete...   :fear:
« Last Edit: 18 April , 2013, 11:24:41 AM by peruzzo »

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Re:Calcolo strutturale di un parallelepipedo in c.a. con MasterSap
« Reply #11 on: 18 April , 2013, 12:19:17 PM »
Il solaio è un getto pieno in c.a. o è latero-cemento?
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Re:Calcolo strutturale di un parallelepipedo in c.a. con MasterSap
« Reply #12 on: 18 April , 2013, 13:18:57 PM »
Tutto c.a. pieno! Pareti, platea e ovviamente anche soletta. Su un costruttivo recuperato da un collega vedo delle gran reti ad eccezzione della soletta superiore che è molto più armata e dentro di essa ha annegata l'armatura di una trave (staffe + barre longitudinali). Mi metterebbe più comodo modellare la soletta come una piastra... Ho preferito chiedere a voi del forum un consiglio perché io non ho mai modellato una parete su nessun software di analisi e non conosco neppure le problematiche che possono nascere... Sono proprio alla base. Fino ad ora ho sempre e solo usato MasterSAP per telai semplici (pilastri e travi)...
« Last Edit: 18 April , 2013, 13:21:24 PM by peruzzo »

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Re:Calcolo strutturale di un parallelepipedo in c.a. con MasterSap
« Reply #13 on: 18 April , 2013, 15:14:10 PM »
OK.
se la trave è annegata (a spessore) non la modello perchè ai fini del calcolo non irrigidisce gli elementi guscio (almeno così ho visto nelle discussioni in rete). Dal punto costruttivo però può essere utile comunque realizzarla.
Come procedere?
Dipende dall'impostazione del problema.
Puoi optare per un q=1 per tutta la struttura: è una bella botta però ti semplifichi l'armatura.
Puoi considerare che la struttura sia dissipativa (q>1): le sollecitazioni sono più piccole però per le pareti devi prevedere le zone confinate ai bordi (staffe diam. 8/5 cm oltre a infittimento dei ferri verticali e legature).

Saluti.
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Re:Calcolo strutturale di un parallelepipedo in c.a. con MasterSap
« Reply #14 on: 19 April , 2013, 13:17:04 PM »
Con la questione "ti semplifichi l'armatura" intendi dire che non devo rispettare i minimi d'armatura esposti nel paragrafo 7.4.6.2.4 perché la struttura lavora in campo elastico e le zone critiche (e quindi anche le zone confinate) non esistono?
In questa casistica (q=1) valgono sempre le considerazioni sulle superfici di scorrimento (nel mio caso non ne esistono, giusto?) e i minimi di armatura sulle zone non critiche (0.2%), giusto?

Grazie per l'aiuto che mi stai dando

 :piacere:

Alle domande sopra aggiungo:

Per il caso specifico devo fare un'analisi lineare oppure no? Cosa cambia e cosa devo sapere per poter scegliere?
« Last Edit: 20 April , 2013, 18:24:35 PM by peruzzo »

 

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