Author Topic: Abolizione minimi tariffari e introduzione preventivo: chi ci guadagnerà?  (Read 5245 times)

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ingwilly

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Dal CorSera di oggi:
TARIFFE PROFESSIONALI- La bozza sulle liberalizzazioni in discussione prevede che siano «abrogate tutte le tariffe professionali, sia minime sia massime». Si legge inoltre che «tutti i professionisti» concordino «in forma scritta con il cliente il preventivo per la prestazione richiesta. La redazione del preventivo è un obbligo deontologico e l'inottemperanza costituisce illecito disciplinare». L'articolo «non si applica all'esercizio delle professioni reso nell'ambito del servizio sanitario nazionale o in rapporto di convenzione con lo stesso».

Alcune categorie professionali (avvocati) urlano, sbraitano, si stracciano gli abiti da dosso, altre (ingegneri, architetti, commercialisti, ragionieri) sembrano pacificamente indifferenti, perchè?

Beh io una risposta me la sono data: le tariffe minime, per noi operatori del settore edile, sono ormai un ricordo sbiadito nel tempo:
vige e vigeva di fatto la concorrenza al massimo ribasso almeno da 20 anni.

Nel testo riportato sopra, perciò, io non trovo una punizione, ma un'opportunità e vi spiego il perchè:
Io faccio prevalentemente lo strutturista e incontro quotidianamente, nella mia professione, due ostacoli che mi penalizzano molto:

1) I clienti non danno alcun valore all'impegno ed ai costi che richiede un calcolo strutturale con relative pratiche autorizzative. Sembra sia tutto dovuto anche il sobbarcarsi alcune tonnellate di carte ed andare a portarle al GC di turno. Il corrispettivo, come sapete, per tutte le prestazioni professionali verso privati è già molto basso (a volte quasi un rimborso spese), inoltre la necessità di un'autorizzazione/concessione/licenza richiede un impegno grafico e produttivo, oggi, molto superiore a quello che accadeva 20 anni fa quando alcuni producevano carta straccia e nessuno aveva nulla da obiettare.
La premessa mi porta a concludere che saper realizzare un buon preventivo in cui sono inserite tutte le voci che fanno parte del nostro impegno potrebbe aiutare molto a chiedere qualcosa in più e non in meno.
Ci vuole solo un'analisi reale del lavoro suddivisa in tante voci elementari, una specie di analisi del prezzo che noi tecnici dovremmo saper fare se abbiamo bazzicato un po' contabilità e preventivazione.
Allora verrà fuori, nero su bianco, l'impegno che siamo costretti a metterci per legge e quando il cliente torverà da obiettare sulla cifra avremo, almeno, argomenti per controbattere.

2) I clienti oggi non pagano lavori fatti ed eseguiti oppure commissionano lavori a cui rinunciano perchè non hanno soldi o hanno cambiato idea. Corrergli appresso senza uno straccio di contratto è un'impresa titanica.
Un accordo scritto preventivo obbligatorio è più un vantaggio per il professionista che per il committente. Spesso ho provato a farmi sottoscrivere una lettera di incarico dal committente e quasi mai ci sono riuscito: o sono vecchi clienti che si offendono per la sfiducia, o sono nuovi clienti che ti guardano storto quando cerchi di fargli firmare qualcosa, o sono amici che la prestazione la vogliona "a gratis".
Ora avrò la possibilità di dire "E' la legge bellezza" e nessuno avrà alcunchè da obiettare. Questo in sede di controversia legale per ottenere il pagamento sarà un vantaggio per tutti coloro che sanno lavorare e producono effettivamente quanto scritto nel preventivo.

Willy

zax2010

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Re: Abolizione minimi tariffari e introduzione preventivo: chi ci guadagnerà?
« Reply #1 on: 21 January , 2012, 10:51:50 AM »
Sono d'accordo su tutto.
Mi pare che per noi non cambi assolutamente nulla.
Da questo punto di vista la montagna ha partorito il topolino.

Per quanto riguarda il preventivo scritto, poichè dal 2005 abbiamo istituito in ufficio un sistema ISO9000 di controllo della qualità, io i contratti ("sa abbiamo la qualità che lo richiede") li faccio firmare a tutti, ed il cliente sa già all'inizio quanto deve sborsare. Una forma di trasparenza senza equivoci.

Che poi questo sia la 'panacea' ecco.....


Offline Gilean

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Abolizione minimi tariffari e introduzione preventivo: chi ci guadagnerà?
« Reply #2 on: 21 January , 2012, 12:27:41 PM »
Sono d'accordo, soprattutto sul punto 2, a vantaggio di noi professionisti. Da noi a Messina, se chiedi che ti firmino un incarico nel migliore dei casi ti ridono in faccia. E recente una mia esperienza in un lavoro dove risultavamo essenziali, e per non firmarci un banale incarico la ditta ha perso capra e cavoli, in un viavai di giorni si ( lo firmava) e giorni no ( non ce lo firmava). Da oggi la legge impone la firma del preventivo e di un incarico scritto...solo voglio vedere quanti cosiddetti "sciacqua lattughe" la seguiranno.
Il calcolo è come la pelle delle @@, lo tiri dove vuoi tu.
Esempio di programmazione a Loop:
L'enunciato che segue è falso
L'enunciato precedente è vero.

Nonostante la consapevolezza dei rischi che si corrono dopo aver visto le prestazioni da 3° dan

zax2010

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Re: Abolizione minimi tariffari e introduzione preventivo: chi ci guadagnerà?
« Reply #3 on: 21 January , 2012, 17:14:13 PM »
Lunedì penso di postare lo 'scheletro' del contratto che normalmente facciamo firmare ai nostri clienti. (Scheletro preso comunque da Assobeton, o giù di lì).
Quando qualche volta ci siamo rivolti al legale, il contratto, l'accordo, il pezzo di carta, chiamatelo come volete, è stata la prima cosa che ci hanno chiesto. E' sempre difficile, ma senza quello farsi riconoscere economicamente qualcosa è una impresa.

Attenzione però, un contratto, un preventivo, è una cosa seria.
Non guardatelo solamente dal punto di vista economico, importo e modalità di pagamento.
Dentro ci sono e ci debbono essere anche le cose che l'ingegnere deve fare e garantire, che documenti deve consegnare, i tempi da rispettare per la consegna dei suoi elaborati, ecc.

Insomma,  a volte potrebbe anche essere un'arma a doppio taglio.
Ma certamente i segni + sono certamente maggiori dei segni -.

Offline Cris

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Alcune categorie professionali (avvocati) urlano, sbraitano, si stracciano gli abiti da dosso, altre (ingegneri, architetti, commercialisti, ragionieri) sembrano pacificamente indifferenti, perchè?
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Beh?... vogliamo lasciare cotanta domanda senza risposta?
Gli avvocati (in Italia) vogliono fare come gli americani ma la legge non lo consentirebbe. Il compenso legato all'esito del giudizio (diritto civile o amministrativo) è vietato ma è una pratica comune che risulterebbe molto più complessa se a monte vi fosse un preventivo vincolante.

Anch'io sono d'accordo su (quasi) tutto.
L'essere d'accordo con voi deriva sostanzialmente dal fatto che siamo in un forum dove la gente discute principalmente di prestazioni da calcolo strutturale, che sono gestite esclusivamente dal progettista cha sa ciò che deve fare. Può al massimo avere un "qui quo qua" con il G.C. ma nulla più.
Il quasi invece deriva dal fatto che, vi assicuro, possono esistere prestazioni di altra natura che non possono essere preventivate.



Quando i nani fanno l'ombra lunga.... è l'ora del tramonto.

Offline ing.Max

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Ho sempre avuto l'impressione che alcuni avvocati istighino il cliente a ricorrere in giudizio, sempre e comunque, a prescindere dalla reale possibilità di ottenere un riscontro positivo.
Questo può essere deontologicamente corretto o meno, non lo so, ma mi pare comunque un dato di fatto. Non ho mai sentito un avvocato suggerirti: "lascia perdere, è una causa persa..."

In merito alla questione del preventivo, a voler pensare male, credo che in assenza di un preventivo redatto a corpo un avvocato abbia tutto l'interesse a tirare per le lunghe il processo.
Più udienze = maggiore parcella.
Può darsi che pochi siano così disonesti da anteporre il proprio interesse a quello del cliente, ma dovendo redarre un preventivo a corpo preliminare si potrebbe porre fine a questo conflitto di interessi.

Capisco che possa essere difficile fare un preventivo del genere, sarebbe come per noi fare un preventivo al mc, senza però visionare gli architettonici. In un caso ci potrebbe capitare un progetto semplice, in un altro potremmo scoprire che negli architettonici si annidano complessità strutturali impreviste. Mi sembra doveroso quindi che lo strumento vada quanto più possibile tarato (i.e. allo stesso modo in cui sottopongo al cliente l'entità economica delle varianti prima di precedere al calcolo, nello stesso modo dovrebbe fare un avvocato).
Ritengo però sia la strada giusta ed in sostanza si definisce "rischio d'impresa", un termine con cui tutti nella società civile si devono confrontare.



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Offline michele conti

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anche se geologo e non strutturista (comunque sono d'accordo con voi) confermo che i preventivi li ho sempre fatti e fatti firmare e una o due volte se non avessi avuto quelle bendette firme i soldi li avrei visti con il canocchiale, ma il problema è un'altro il tariffario che è stato abolito allora come si farà un preventivo? facendo occulto ricorso a questo?

Offline IngSandro

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