Dal CorSera di oggi:
TARIFFE PROFESSIONALI- La bozza sulle liberalizzazioni in discussione prevede che siano «abrogate tutte le tariffe professionali, sia minime sia massime». Si legge inoltre che «tutti i professionisti» concordino «in forma scritta con il cliente il preventivo per la prestazione richiesta. La redazione del preventivo è un obbligo deontologico e l'inottemperanza costituisce illecito disciplinare». L'articolo «non si applica all'esercizio delle professioni reso nell'ambito del servizio sanitario nazionale o in rapporto di convenzione con lo stesso».
Alcune categorie professionali (avvocati) urlano, sbraitano, si stracciano gli abiti da dosso, altre (ingegneri, architetti, commercialisti, ragionieri) sembrano pacificamente indifferenti, perchè?
Beh io una risposta me la sono data: le tariffe minime, per noi operatori del settore edile, sono ormai un ricordo sbiadito nel tempo:
vige e vigeva di fatto la concorrenza al massimo ribasso almeno da 20 anni.
Nel testo riportato sopra, perciò, io non trovo una punizione, ma un'opportunità e vi spiego il perchè:
Io faccio prevalentemente lo strutturista e incontro quotidianamente, nella mia professione, due ostacoli che mi penalizzano molto:
1) I clienti non danno alcun valore all'impegno ed ai costi che richiede un calcolo strutturale con relative pratiche autorizzative. Sembra sia tutto dovuto anche il sobbarcarsi alcune tonnellate di carte ed andare a portarle al GC di turno. Il corrispettivo, come sapete, per tutte le prestazioni professionali verso privati è già molto basso (a volte quasi un rimborso spese), inoltre la necessità di un'autorizzazione/concessione/licenza richiede un impegno grafico e produttivo, oggi, molto superiore a quello che accadeva 20 anni fa quando alcuni producevano carta straccia e nessuno aveva nulla da obiettare.
La premessa mi porta a concludere che saper realizzare un buon preventivo in cui sono inserite tutte le voci che fanno parte del nostro impegno potrebbe aiutare molto a chiedere qualcosa in più e non in meno.
Ci vuole solo un'analisi reale del lavoro suddivisa in tante voci elementari, una specie di analisi del prezzo che noi tecnici dovremmo saper fare se abbiamo bazzicato un po' contabilità e preventivazione.
Allora verrà fuori, nero su bianco, l'impegno che siamo costretti a metterci per legge e quando il cliente torverà da obiettare sulla cifra avremo, almeno, argomenti per controbattere.
2) I clienti oggi non pagano lavori fatti ed eseguiti oppure commissionano lavori a cui rinunciano perchè non hanno soldi o hanno cambiato idea. Corrergli appresso senza uno straccio di contratto è un'impresa titanica.
Un accordo scritto preventivo obbligatorio è più un vantaggio per il professionista che per il committente. Spesso ho provato a farmi sottoscrivere una lettera di incarico dal committente e quasi mai ci sono riuscito: o sono vecchi clienti che si offendono per la sfiducia, o sono nuovi clienti che ti guardano storto quando cerchi di fargli firmare qualcosa, o sono amici che la prestazione la vogliona "a gratis".
Ora avrò la possibilità di dire "E' la legge bellezza" e nessuno avrà alcunchè da obiettare. Questo in sede di controversia legale per ottenere il pagamento sarà un vantaggio per tutti coloro che sanno lavorare e producono effettivamente quanto scritto nel preventivo.
Willy