Author Topic: Una gru e due sopraelevazioni  (Read 17285 times)

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Offline Cris

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Re: Una gru e due sopraelevazioni
« Reply #15 on: 25 May , 2010, 23:30:17 PM »
A cosa server il foglio macro? Ed ancora sono ta, allo sl non esiste un foglio analogo?
Effettivamente io lo usai due anni fa (senza NTC08) e nel mio comune che era zona 4 fino alla fine dell'anno scorso (ora zona 3).
Per il calcolo ho trovato indicazioni in questi riferimenti che però non ho:

UNI ISO 4302 Apparecchi di sollevamento - Carichi del vento
UNI ISO 4304 Apparecchi di sollevamento diversi dalle gru mobili o
galleggianti - Requisiti generali relativi alla stabilita'
UNI ISO 8686-1 Apparecchi di sollevamento - Criteri di progetto per i
carichi e le combinazioni di carichi - Generalita'
UNI ISO 8686-3 Apparecchi di sollevamento - Criteri di progetto per i
carichi e le combinazioni di carichi - Gru a torre

Se riesci a rimediarli magari ti aiutano.

Inoltre avevo una vecchia indicazione normativa (circolare ispesl) che sanciva la documentazione tecnica da allegare ai fini dell'omologazione dell'apparecchio di sollevamento [sezione IV per gru a torre] (http://www.edilportale.com/normativa/circolare/1988/26/ispesl-%28istituto-superiore-previdenza-e-sicurezza-sul-lavoro%29-documentazioni-tecniche-da-allegare_10947e58-3f68-4bab-80a3-a60abf1b057c.html) che mi fa pensare al fatto che la tua gru, se omologata, deve avere da qualche parte una documentazione obbligatoria con le indicazioni che cerchi :ciau:
« Last Edit: 25 May , 2010, 23:41:26 PM by Cris »
Quando i nani fanno l'ombra lunga.... è l'ora del tramonto.

Offline Cris

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Re: Una gru e due sopraelevazioni
« Reply #16 on: 26 May , 2010, 00:08:11 AM »
Edifici esistenti: .... OMISSIS .....
Le strade, a quanto capisco, sono 2.
1) Innanzitutto analisi statica non lineare, valutando la curva di capacità, nella speranza che spostamenti ammissibili per determinati taglianti sismici non portino la struttura al collasso.
2) Analisi dell'edificio raffrontando la performance dell'esistente, comprensivo degli scarichi della sopraelevazione sui punti di connessione (pilastri, di solito), rispetto ad un PGA di riferimento.
In pratica, per quanto ne ho capito (ma entro la settimana conto di avere tutto più chiaro, poiché farò delle simulazioni), se ho un'edificio a 3 elevazioni sul quale voglio realizzare un ulteriore piano, elaboro (lo fa il SW) il comportamento dell'edificio agli SLE e SLU per la PGAmax che lo stesso edificio può sopportare prima di uscire fuori dai minimi normativi.
Cioè, se ho una PGA di sito pari, ad esempio, a 0,37 agli SLU e 0,13 agli SLE e verifico che il mio edificio non collassa se non ad una PGA di 0,44 e non si sposta oltre il limite consentito ad una PGA di 0,19, sebbene possa avere dei valori di resistenza off-limit, l'edificio è verificato, ossia da un punto di vista sismico non è vulnerabile.

Dunque .... per quelle poche cose che ho fatto è venuto fuori che:
1) l'analisi pushover di edifici in muratura, di un solo piano, considerando bene i parametri di input dei materiali, verificano gli spostamenti, ma come aggiungi un piano in più la struttura genera spostamenti che la fanno venire giù (magari sbaglio qualcosa io);
2) l'analisi dell'edificio sopraelevato funziona molto meglio, ma come si inseriscono i parametri reali (dimensioni, armature) si va fuori normativa e spesso fuori carico limite per travi e pilastri.
Insomma sembra proprio che Sopraelevazioni ed ampliamenti strutturalmente connessi siano inscindibilmente collegati a lavori di rinforzo strutturale, spesso di difficile esecuzione (immaginate chi abita di sotto e vende il lastrico solare per la sopraelevazione).
Questa faccenda della PGA mi giunge nuova ed è interessante.
Domande:
Hai per caso supporti confortanti di qualche "sapientone" del Genio Civile?
Se questa analisi con le PGA ti fa risultare l'edificio vulnerabile dal punto di vista sismico che facciamo?

Un saluto... :ciau:
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Offline salvo@ing

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Re: Una gru e due sopraelevazioni
« Reply #17 on: 26 May , 2010, 10:46:10 AM »
Sapientoni al Genio civile ce ne sono pochi, quindi evito di parlaci.
L'analisi della vulnerabilità sismica, con determinazione degli indicatori di rischio sismico, è una procedura di analisi lineare (e non "non-lineare" come la push-over). E' applicabile per qualsiasi tipo di edificio esistente (quindi muratura, struttura mista, c.a., ecc...) e come accennato nel precedente post consiste nello stabilire se un determinato edificio, sopraelevato, e sottoposto oltre che alle azioni esterne (leggi sisma) anche alle sollecitazioni scaturite dalla sopraelevazione, resista o meno ad una azione sismica che abbia un intensità pari a quella del sito in questione.
Il riferimento normativo è il seguente: DM 14-01-08 Circ. 617 C8.7.2.4 ‘Verifica con l’impiego del fattore di struttura". Esiste anche un metodo che usa lo spettro elastico, ma ad esempio il mio SW non lo utilizza.
Estraggo quanto scritto nel manuale SismiCad che mi pare spiegare molto bene la filosofia del metodo:

40.2.1.1 La ricerca degli indicatori di rischio sismico.
La ricerca degli indicatori di rischio sismico può richiedere tempi lunghi in relazione alle dimensioni dell’edificio.
Il percorso logico utilizzato per la valutazione degli indicatori per stato limite ultimo (SLDS, SLV) è il seguente:
• Per tutti gli elementi strutturali in c.a (trave, pilastro, parete, palo) e per le fondazioni il programma effettua una ricerca per tentativi del moltiplicatore dei coefficienti di combinazione sismici alla ricerca del moltiplicatore che fornisce per la verifica considerata (pressoflessione, taglio, nodo, resistenza della fondazione) un coefficiente di sicurezza unitario. Per i pali e per le pareti la ricerca viene effettuata in tutte le sezioni in cui vengono normalmente svolte le verifiche di resistenza. Nei pilastri le verifiche sono condotte solo nelle sezioni a estradosso ed intradosso solai. Nelle travi non vengono controllate le sezioni all’interno degli appoggi.
• Operando con D.M. 14-01-08 viene stampato il periodo di ritorno Tr che l’edificio è in grado di garantire e l’indicatore di rischio sismico valutato come (Tr/Tr,rif)^.41. Poiché gli spettri di risposta nel D.M. 14-01-08 presentano variazioni dei parametri TB, TC e TD in funzione dei periodi di ritorno, gli spettri per periodi di ritorno diversi non sono omotetici. Il pianerottolo tra TB e TC per esempio si restringe andando verso tempi di ritorno inferiori. Ciò comporta che l’indicatore di rischio non può essere come in OPCM 3431 il minore tra i moltiplicatori relativi alle singole verifiche. Se si opera in analisi statica lineare il moltiplicatore fornisce il rapporto Se,Tr(T1)/Se,Tr,rif(T1). In questo caso si può correttamente individuare Tr con valori di tentativo crescenti a partire da Tr=30 anni sino alla uguaglianza Se,Tr(T1)=Se,Tr,rif(T1)*moltiplicatore. Lo stesso criterio viene utilizzato dal programma anche se si opera in analisi dinamica modale con riferimento al periodo T1 indicato dall'operatore.


Se l'indicatore di rischio sismico non è soddisfatto chiaramente occorre un rinforzo strutturale. Come rinforzare è un altro discorso!

Un documento interessante lo trovi in http://www.regione.basilicata.it/dipinfrastrutture/default.cfm?fuseaction=linkdoc&doc=607&link=608
S.L.F.

Offline Gilean

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Re: Una gru e due sopraelevazioni
« Reply #18 on: 26 May , 2010, 12:38:58 PM »
per il punto 1:

Ho effettuato la modellazioe con CDS inserendo le seguenti combinazioni

A-Gru in servizio (Senza vento) - Coefficiente amplificativo 1,5

B-Gru in servizio (Vento di coda 72 Km/h) - Coefficiente amplificativo 1,5

C-Gru in servizio (Vento di punta 72 Km/h) - Coefficiente amplificativo 1,5

D-Gru fuori servizio (Vento di coda 151 Km/h) - Coefficiente amplificativo 1,5

Alla fine avro' una matrice del tipo

A     1,5        0      0       0
B     0        1,5      0       0
C     0        0     1,5       0
D     0        0      0       1,5


Ovviamente con peso proprio della platea con coefficiente pari ad 1,3

Il problema e' che una siffatta modellazione (con quei coefficienti amplificativi), per una platea 5x50 con h=50 cm mi porta ad avere una maglia di fi20 a passo 5. Secondo voi è adatto l'inserimento del coefficiente 1,5 ? sbaglio qualcosa? suggerimenti graditi.
Il calcolo è come la pelle delle @@, lo tiri dove vuoi tu.
Esempio di programmazione a Loop:
L'enunciato che segue è falso
L'enunciato precedente è vero.

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Offline ing.Max

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Re: Una gru e due sopraelevazioni
« Reply #19 on: 26 May , 2010, 13:49:43 PM »
solo una riflessione, magari superficiale:
non si dovrebbe tenere in conto in qualche modo che questa è un opera provvisoria e quindi è poco probabile che sia sottoposta a sollecitazioni con tempi di ritorno molto bassi (vedi vento x1.5)?
"La conoscenza non occupa spazio"

Offline Gilean

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Re: Una gru e due sopraelevazioni
« Reply #20 on: 26 May , 2010, 13:55:18 PM »
appunto, e' proprio su questo che non so che pesci prendere. l'opera durera' massimo 6 mesi.
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Offline salvo@ing

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Re: Una gru e due sopraelevazioni
« Reply #21 on: 26 May , 2010, 14:40:31 PM »
Si potrebbe prova a calcolare la velocità di riferimento in funzione di un tempo di ritorno massimo di 0,5 anni. E quindi, vista la tipologia di opera, applicare un coefficiente moltiplicativo secondo coscienza del progettista.
Non so se ci sono indicazioni sulla DT del CNR, possibilmente si.
S.L.F.

Offline Gilean

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Re: Una gru e due sopraelevazioni
« Reply #22 on: 27 May , 2010, 15:02:28 PM »
le forze del vento e le azioni dinamiche sono gia' incluse all'interno delle sollecitazione al piede della gru, purtroppo.
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