Ingegneria Forum
Ingegneria Edile, Strutturale & Geotecnica => .:Strutture:. => Topic started by: xalf70 on 23 May , 2009, 21:26:09 PM
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salve a tutti.
mi hanno chiesto di progettare una struttura con pilastri in opera, travi REP e solai tipo spirol.
come programma uso il cds.
ho bisogno di consigli su come inserire le travi (naturalmente voglio mettere qualcosa di equivalente ma non discretizzare le rep. poi effettuare manualmente le verifiche)
ho chiesto all'assistenza della sts ma mi hanno risposto che non hanno mai avuto modo di progettare strutture con travi rep per cui non mi potevano dare consigli. :o
voi come fareste?
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Ho avuto un caso analogo tempo fa con CDS. Il problema di CDS e' che proprio questo genere di travi non le contempla. Ai tempi mi affidai a coloro che me le fornivano (fornivano anche i calcoli, ma dovevi comperarti le solette in plastbau da loro).
Sul dimensioniamento delle travi REP ad ogni modo trovi qualcosa sul manualetto RDB o anche utilizzando questo foglio di excel (http://www.studioingcontini.it/images/programmi%20di%20calcolo/Travi%20REP.xls) dell'ing. Contini
Il vero consiglio che ti posso dare e' quello di chiamare un produttore, www.tecnostrutture.eu (http://www.tecnostrutture.eu), ti daranno ogni assistenza possibile.
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ti ringrazio per la risposta.
proverò a contattare sicuramente il fornitore delle travi
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Leggendo con piu attenzione il capitolo 4.6 del DM2008, mi accorgo che non e' possibile utilizzare travi REP se non si chiede preventiva autorizzazione al Servizio Tecnico Centrale.
Sembra pero' che i produttori associati di travi REP abbiano gia inoltrato la richiesta per l'ottenimento del Certificato di Idoneità tecnica da parte del STC.
Tutto ciò significa che nel caso in cui si volessero usare travi di tipo REP o comunque elementi tralicciati in acciaio conglobati in un getto e con questo collaborante, occorrerà allegare al progetto da presentare al Genio Civile anche il CIT fornito dal produttore delle travi REP.
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Mi sono trovato anch'io davanti a questo problema.
Occorrerebbe distinguere innanzi tutto tra travi REP e travi tralicciate di altro tipo. La differenza sta nel tipo di acciaio utilizzato: se si tratta di acciaio da carpenteria, come nel caso di travi REP, la trave può essere vista come trave mista acciaio-calcestruzzo, rientra nelle previsioni di normativa, e va calcolata di conseguenza.
In caso contrario occorre effettivamente occorre l'autorizzazione del STC.
Cmq, per quanto riguarda le caratteristiche delle sezioni da imputare nei calcoli, i produttori REP ti forniscono delle sezioni "equivalenti" di cls ai fini della rigidezza dell'elemento all'interno del telaio spaziale.
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eh eh eh... e qua riaprei una bella discussione.
Che rigidezza dare alla trave equivalente in c.a. che mettiamo nel modello di calcolo? Tutti noi diamo le azioni sulle Rep al costruttore e questi ci dimensiona le travi, ma queste azioni che gli forniamo possono essere diverse.
Secondo la logica non è altro che un bel mischione di acciaio e cls come le travi tradizionali e quindi, dato che mai consideriamo la presenza delle barre longitudinali nella soluzione del modello di calcolo, la caratterizzazione della rigidezza la da il nostro solito cls. Quindi una trave rep 40xh.25 si deforma come una trave in c.a. 40xh.25. Se ben ricordo afazio è fra quelli che sostengono questo approccio.
Altri invece supportati da "prove" in laboratorio dicono che il traliccio interno delle travi REP fa conferire alla trave una rigidezza maggiore (in pratica si comporta come una reticolare affogata nel c.a.) e quindi per meglio determinare gli sforzi che li prende la trave bisognerebbe agire sull'elasticità del materiale che la caratterizza. Maggiore è la rigidezza dell'elemento maggiori sono le sollecitazioni che si prende se si considera un telaio generico. Io mi sentirei di appoggiare questa teoria.
Voi che ne pensate? O meglio c'è qualcuno che abbia faccio degli studi seri in materia che possa spiegare cosa sia meglio o peggio fare?
Spero di non aprire una brutta lite QuestoVsQuello ma solo un confronto costruttivo, anche perchè in proposito mi son rimasti mille dubbi.
Ciaociao Marco
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Altri invece supportati da "prove" in laboratorio dicono che il traliccio interno delle travi REP fa conferire alla trave una rigidezza maggiore (in pratica si comporta come una reticolare affogata nel c.a.) e quindi per meglio determinare gli sforzi che li prende la trave bisognerebbe agire sull'elasticità del materiale che la caratterizza. Maggiore è la rigidezza dell'elemento maggiori sono le sollecitazioni che si prende se si considera un telaio generico. Io mi sentirei di appoggiare questa teoria.
Voi che ne pensate? O meglio c'è qualcuno che abbia faccio degli studi seri in materia che possa spiegare cosa sia meglio o peggio fare?
Spero di non aprire una brutta lite QuestoVsQuello ma solo un confronto costruttivo, anche perchè in proposito mi son rimasti mille dubbi.
Ciaociao Marco
Ciao Marco
anch'io opterei per la seconda soluzione però ,sinceramente, dopo l'ultimo topic su ingforum mi sono rimasti tanti dubbi, sopratutto sul criterio in base al quale il produttore fornisce la rigidezza equivalente (alcuni del 70% in più) e sull'applicabilità delle gdr :muro:
saluti