la soluzione 1 presenta un'asta (quella che nel disegno si trova in basso a dx) prolungata inutilmente a sx fino a ridosso del pilastro. E' utile come lo scontrino del bancomat. Nel p.to in alto avrai un'azione verticale.
la soluzione 2 presenta il corrente completo (la chiamerei più propriamente "capriata", mentre quell'altra la chiamerei genericamente "reticolare") che quindi esercita anche in questo punto basso un'azione sul pilastro (prettamente orizzontale). Nel p.to in alto avrai invece un'azione diagonale.
Ringrazio anticipatamente per il thank you.
Mi sono astenuto di proseguire pensando di non interpretare bene il post di pippo.
I due post precedenti (basquale e Massimo.T) spiegano bene le "differenze" dei due schemi.
I due schemi rappresentano due strutture diverse.
Secondo me pippo deve afferrare il concetto che quel corrente inferiore che non si "unisce" con il ritto è staticamente inutile ai fini della statica della struttura reticolare.
E' come avere una trave continua su n appoggi (es. n=12) con uno sbalzo ad es. a sinistra che non porta nulla (inutile, se si esclude il caso che serva da pensilinea per il prospetto, anche se è vero che se è pesante va ad incidere sulle caratteristiche, ma qua abbiamo aste leggere).
Insomma, pippo sono semplici concetti di assemblaggio di elementi che sicuramente ti sfuggono.
Deciso un assemblaggio è deciso un modello, il quale porta a determinati risultati. Togli un'asta e avrai un altro modello e altri risultati.
Per Massimo.
In genere in Letteratura si sostiene (e lo condivido) che il termine capriata vada riservato alle strutture aventi quella forma classica usata da secoli per i tetti in legno.
Quelle dei due schemi postati da pippo vengono definite reticolari.
Pasquale in un post di ing.forum fece notare che in certi luoghi chiamavano palladiana quella con un monaco e due saette e in altri posti chiamavano palladiana quella con i due colonnelli. Due diverse tradizioni locali di come facevano le capriate dei tetti.