Author Topic: Smontiamo il capannone e portiamocelo dietro.  (Read 6048 times)

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Offline Gilean

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Smontiamo il capannone e portiamocelo dietro.
« on: 26 November , 2010, 16:57:33 PM »
Mi e' capitato (non se ne vedono mai troppe nella vita), un curioso incarico. Una impresa deve smontare un capannone realizzato in precompresso (tensioni ammissibili), e rimontarlo in altro luogo. Mi chiedevano se fosse necessario il calcolo sismico con la nuova normativa (presumo proprio di si, visto che cambiando terreno lo spettro varierebbe). Ma....cosa fareste in questo caso? ricadremmo in adeguamento? ed adeguamento di cosa per un precompresso?  :pazzo:
Il calcolo è come la pelle delle @@, lo tiri dove vuoi tu.
Esempio di programmazione a Loop:
L'enunciato che segue è falso
L'enunciato precedente è vero.

Nonostante la consapevolezza dei rischi che si corrono dopo aver visto le prestazioni da 3° dan

Offline Cris

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Re: Smontiamo il capannone e portiamocelo dietro.
« Reply #1 on: 26 November , 2010, 17:58:16 PM »
Mah.... secondo la mia opinione l'unica cosa che puoi conservare sono i progetti degli elementi prefabbricati se non hanno una "appartenenza territoriale".
Tutto il resto (dalle fondazioni ai collegamenti eventuali) vanno rifatti.
Non credo che sia il caso di parlare di "qualcosa di esistente" infatti i pezzi credo siano da trattare come se li stessi montando per la prima volta (sul nuovo terreno).
Quindi niente adeguamento ma "deposito".... Secondo me.  :)
Quando i nani fanno l'ombra lunga.... è l'ora del tramonto.

zax2010

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Re: Smontiamo il capannone e portiamocelo dietro.
« Reply #2 on: 26 November , 2010, 18:19:21 PM »
Sei su un altro terreno, ad altra quota, in altra situazione topografica.

Pertanto sono suscettibili di variazioni le seguenti azioni:

1) Azioni sismiche
2) Azioni del vento
3) Azioni della neve.

Per tutto questo, ed indipendentemente dal cambio di normativa un nuovo progetto deve essere presentato al GC, nuova DL, nuovo collaudo.

Volendo sempre non guardare l'aspetto normativo (immagina non sia cambiato nulla dal 1996 ad oggi), il tuo progetto dovrebbe riguardare la conferma o meno di tutte le azioni di cui sopra, la riverifica (a mio avviso in ogni caso) dei singoli pezzi (perchè la "nuova" responsabilità te la pigli tu), il calcolo globale della struttura alla ricerca delle azioni per la riverifica dei fissaggi (sempre per lo stesso motivo), il calcolo delle azioni al piede per il nuovo calcolo delle fondazioni (proprio il terreno è sicuro sarà differente).

Adesso mettiamo in campo il cambio di normativa.
Se le altre azioni non sono cambiate (ovviamente il sisma si), e se il calcolo degli elementi orizzontali è stato svolto con serietà e correttezza, ti anticipo subito che non ti cambierà proprio nulla, e non avrai alcuna necessità di adeguare alcunchè.
Invece per i pilastri il discorso è differente.
Quasi sicuramente non avrai l'1% di armatura per tutta l'intera loro lunghezza, probabilmente non avrai una barra ogni 25 cm massimo, e quasi certamente non avrai le staffature nella zona critica così come imposte dalla norma attuale.

In questo caso o adegui i pilastri (forse a farli nuovi spendi meno), oppure provi a dimostrare che in ogni caso hai la duttilità che ti serve.

In ultimo è probabile che anche i fissaggi precedentemente messi in opera possano essere soggetti ad adeguamenti.
Per esempio il fissaggio dei pannelli di tamponamento alle strutture portanti, prima dimensionati solamente in funzione del vento (il sisma era sempre più scarso), adesso con le formuline sismiche per gli elementi secondari diventano parecchio difficili da far verificare.

Offline delaude

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Re: Smontiamo il capannone e portiamocelo dietro.
« Reply #3 on: 28 November , 2010, 16:47:47 PM »
Per dire che è una costruzione esistente bisognerebbe far riferimento oltre che alle

NT08 - 8.1 :” È  definita  costruzione  esistente  quella  che  abbia,  alla  data  della  redazione  della  valutazione  di  sicurezza e/o del progetto di  intervento, la struttura completamente realizzata….”

all’art.3 del dpr 380, comma 1 lett.d. ……”Nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia sono ricompresi anche quelli consistenti nella demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria e sagoma di quello preesistente, fatte salve le sole innovazioni necessarie per l'adeguamento alla normativa antisismica;.. “

In effetti non viene detto che deve essere mantenuto il sedime; ma sostenere che nell’ambito della ristrutturazione posso spostare il fabbricato, mi pare azzardato, anche se il contrario non è del tutto scontato.
Infatti se il problema fosse riferito ad una struttura momumentale posizionata su un terreno franoso l’intervento che ne prevedesse lo “smontaggio ed il rimontaggio” in un sito più ragionevole dovrebbe rientrare nel miglioramento.

Comunque alcuni non sono d’accordo neppure sul fatto che si tratti di intervento sull’esistente anche nel caso di mantenimento del sedime
http://www.ingegneri.info/forum/viewtopic.php?f=16&t=39666&p=263687&hilit=+altro+ingegnere+#p263687

Secondo me è una minestra scaduta che può solo creare problemi.

La cosa più semplice è dire che è una nuova struttura a tutti gli effetti e che non è trattabile come un prefabbricato (anche se fosse dimostrarlo costerebbe più del capannone) e poi chi te lo fa fare. Già il fatto che si usino materiali di recupero, non qualificati o almeno non qualificati secondo le NT08, ammesso che sia possibile, comporta maggiori responsabilità in capo a chi ne attesta la fattibilità ed alla D.L.

Io la tratterei come una nuova struttura gettata in opera.

Offline Ing. Edoardo

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Re: Smontiamo il capannone e portiamocelo dietro.
« Reply #4 on: 29 November , 2010, 11:49:55 AM »
Io la tratterei come una nuova struttura gettata in opera.

In base alla citazione dico: che senso ha trattarla come struttura nuova gettata in opera quando comunque non lo è e non lo sarà mai? Il c.a.p. è tutt'altra cosa (siprattutto nelle fasi provvisiorie che nel c.a. tradizionale quasi non esistono)
Trovo fantascientifico smontare e rimontare i capannoni, soprattutto se dimensionati con la vecchia normativa. Il problema è il sisma. Difficilmente ne usciranno verifiche positive, proprio per il terreno diverso, (anche se questo ancora non ce l'hai confermato).
A mio avviso a questi committenti inventori dovresti fare un bel computino in cui indichi lo smontaggio dell'esistente , la messa in opera nel nuovo sito, realizzazione delle fondazioni nuove ecc.. c'è sempre da ricordarsi che la manodopera è molto maggiore in questo caso e come ben sappiano non è a buon mercato, specialmente nel prefabbricato. Le squadre di montaggio non si inventnao dall'oggi al domani (o almeno quelle che conosco io dalle mie parti.
I tutto poi paragonato un secondo computo che tratta di un capannonne più o meno delle stesse dimensioni ma nuovo nel medesimo sito. Da li già la differenza di vede e i committenti inventori decideranno di abbandonare la soluzione fantascientifica a favore dell'altra più umana :)
"Niente e nessuno ha sempre torto: anche un orologio fermo ha ragione due volte al giorno."

zax2010

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Re: Smontiamo il capannone e portiamocelo dietro.
« Reply #5 on: 29 November , 2010, 12:40:45 PM »
D'accordo con ing.Edoardo ed in disaccordo con Delaude.

Tra le altre cosa da inserire nel paniere:

1) Caratteristiche dei materiali
2) Smontaggio dei pezzi.

Nel primo caso bisogna vedere cosa si ha in mano. Il progetto completo della struttura, con tanto di relazione di calcolo, relazione a struttura ultimata, con prove di laboratorio serie, ecc. collaudo.
Se non si riesce a risalire a tutto ciò, bisognerà fare prove distruttive e non per risalire alle caratteristiche dei materiali realmente impiegati.

Per il secondo, attenzione, perchè a parte che bisognerà dotarsi di gru di sollevamento di portata idonea (funzione del peso dei pezzi, che conosci? Ci sono i cartellini su ogni singolo pezzo con relativo peso?), spesso i sistemi originari di sollevamento non esistono più (a volte eventuali ganci fuoriuscenti vengono tagliati a montaggio effettuato, perchè "fastidiosi" per eventuali impermeabilizzazioni, ecc.) oppure, se ci sono ancora, sono così ammalorati che farci affidamento potrebbe essere pericoloso.

Massimo.T

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Re: Smontiamo il capannone e portiamocelo dietro.
« Reply #6 on: 29 November , 2010, 13:09:23 PM »
direi che ricadiamo in ADEGUAMENTO: §8.4.1.d.


la struttura è esistente: occorre fare una valutazione della resistenza in funzione del livello di conoscenza.
farai quindi riferimento ai valori MEDI/FC e non ti riferirai ai valori caratteristici.

Massimo.T

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Re: Smontiamo il capannone e portiamocelo dietro.
« Reply #7 on: 29 November , 2010, 13:12:00 PM »
Per dire che è una costruzione esistente bisognerebbe far riferimento oltre che alle

NT08 - 8.1 :” È  definita  costruzione  esistente  quella  che  abbia,  alla  data  della  redazione  della  valutazione  di  sicurezza e/o del progetto di  intervento, la struttura completamente realizzata….”


infatti oggi tale struttura è completamente realizzata
e domani la si intende trasformare a tal punto da smontarla completamente, trasportarla e rimontarla

Offline ingABC

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Re: Smontiamo il capannone e portiamocelo dietro.
« Reply #8 on: 26 June , 2011, 11:32:58 AM »
rispondo solo per aventuali lettori futuri.

La mia esperienza quotidiana nei prefabbricati dice che:
- l'intervento è nuova costruzione
- i pilastri sicuramente sono da rifare perchè non rispettano i minimi d'armatura (ma economicamente incidono poco, date le presunte grandi luci)
- sugli elementi verticali il sisma incide poco (in zona 4 e 3), e vanno verificati

ciao

zax2010

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Re: Smontiamo il capannone e portiamocelo dietro.
« Reply #9 on: 27 June , 2011, 11:50:40 AM »
Sul terzo punto (che immagino si riferisca ad elementi orizzontali, e che verticale debba essere il sisma) sarei in disaccordo.

Che in zona 3 e 4 le azioni verticali del sisma siano piccole, e che comunque prima non andavano considerate, non ci piove.
Ma in effetti è proprio nelle zone ad alta sismicità che la nuova norma ha fatto un regalo non da poco.
Infatti mentre prima l'azione verticale del sisma veniva sommata a tutte le altre azioni verticali (alle TA con coefficiente unitario, e per tutte le verifiche, agli SLU con fattore 1.5, almeno nelle verifiche a rottura), con la nuova norma l'azione del sisma va computata con una combinazione SLU a parte, la 3.2.16, con coefficienti parziali sui carichi tutti più piccoli (unitari ed anche inferiori per i carichi variabili), da "affiancare" alla combinazione statica (con 1.3 per i permanenti e 1.5 per i variabili), agli SLE poi di sisma non se ne parla nemmeno.

Nel 100% dei casi la combinazione SLU statica genera momenti flettenti sugli elementi orizzontali appoggiati che la combinazione SLU sismica si sogna. Pertanto l'influenza del sisma verticale sul dimensionamento di questi elementi è pari a 0.0000000000 sempre.

ingwilly

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Re: Smontiamo il capannone e portiamocelo dietro.
« Reply #10 on: 27 June , 2011, 12:32:15 PM »
Pongo una domanda.
Se si tratta di nuova costruzione come la mettiamo con tutti gli adempimenti della 1086?
Andiamo a recupare la documentazione di molti anni fa o ci inventiamo tutta una serie di getti eseguiti oggi?

Willy

zax2010

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Re: Smontiamo il capannone e portiamocelo dietro.
« Reply #11 on: 27 June , 2011, 13:06:23 PM »
Effettivamente l'intervento va ben inquadrato, anche da un punto di vista normativo.
E le domande di Willy sono, come dire, abbastanza "stimolanti".

Per prima cosa non bisogna assolutamente inventare nulla.

Le fondazioni saranno "nuove", la elevazione "vecchia".

Io la imposterei come un nuovo intervento, in cui però inserisco tra gli elementi strutturali degli elementi "vecchi".

Quindi per quanto riguarda il calcolo generale, specie per le fondazioni, posso procedere tranquillamente in conformità ai capitoli 4 e 7.
Viceversa per gli elementi della elevazione che si intende re-impiegare mi atterrei a quanto previsto dal capitolo 8, con tanto di definizione del livello di conoscenza e conseguenti fattori di confidenza.

Ovviamente la situazione sarà differente in funzione di ciò di cui si dispone: esecutivi dei singoli elementi, ferro per ferro, statta per staffa, caratteristiche "certificate" dei materiali (Relazione a strutture ultimate, come minimo), ecc.
Come detto più volte, anche da altri, sugli elementi orizzontali non dovrebbero esserci particolari problemi.
Per i pilastri si valuteranno le varie alternative (rifacimento, rinforzo, ecc.)

Non ci piove che alla fine la struttura deve essere idonea a sopportare tutte le azioni previste dalla nuova norma (non penso che qualcuno possa pensare di costruire un "nuovo" che tali caratteristiche non abbia). Per cui se si vuole per forza inquadrarlo in ambito di "intervento su edificio esistente" si tratterà per forza di "adeguamento sismico".

Offline g.iaria

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Re: Smontiamo il capannone e portiamocelo dietro.
« Reply #12 on: 27 June , 2011, 14:04:58 PM »
Secondo me si configura come nuova costruzione, con l'unica eccezione di utilizzare alcuni elementi prefabbricati "usati" fatta salva la necessità che questi debbano essere in possesso di tutta la documentazione progettuale dell'epoca che va verificata con l'attuale normativa.
Il progetto va completamente rifatto.
Un bravo scienziato è una persona con delle idee originali.
Un bravo ingegnere è una persona che fa un progetto che funziona con il minor numero possibile di idee originali.

Freeman Dyson

Offline ingABC

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Re: Smontiamo il capannone e portiamocelo dietro.
« Reply #13 on: 27 June , 2011, 15:31:49 PM »
quoto g.iara

La procedura, secondo me e come ho già avuto modo di verificare con la passata normativa, è quella di un nuovo prefabbricato. E' come se i pezzi prefabbricati fossero in stabilimento da anni, devono quindi rispettare la norma cogente al momento del montaggio.
E' necessario conoscere TUTTO di questi elementi (cls, armatura, trefoli, ecc) rivolgendosi alla ditta che li ha prodotti, e verificarli in TUTTI gli aspetti (armatura minima, resistenza, duttilità, ecc).
Sono, anzi, due pratiche edilizie: 1) smontaggio su di un cantiere e 2) montaggio sull'altro (magari sono due comuni differenti)

Saluti

 

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