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Ingegneria Edile, Strutturale & Geotecnica => .:Strutture:. => Topic started by: Bruno Palmero on 15 May , 2013, 16:26:24 PM

Title: Sovrapposizione armature setti
Post by: Bruno Palmero on 15 May , 2013, 16:26:24 PM
Buonasera a tutti.

Oggi pongo un quesito relativo ai setti in calcestruzzo armato di una civile abitazione.

Un collega sta progettando una struttura in ca e mi ha posto il seguente quesito: a quale altezza posso sovrapporre le armature longitudinali dei setti, appurato che non posso lasciare riprese nelle zone critiche (i cosiddetti pilastrini agli estremi del setto in ca) e non voglio armature lunghe più 3 o 4 metri?

La struttura è composta da un piano interrato (con muri perimetrali controterra in ca), un piano terra, un piano primo e un piano secondo (altezza libera fra un piano e l'altro di 270 cm). I setti (larghezza 185, 100, 135 e spessore pari a 25 cm) partono dal piano interrato e vanno fino in cima all'edificio.

Sul libro AICAP - Particolari costruttivi relativamente all'altezza delle zone critiche (nel piano verticale) è scritto quanto segue

Quote
[...] Definendo Hi l'altezza libera di piano (considerando come base il livello di fondazione oppure, in presenza di diaframmi rigidi e pareti perimetrali, il livello della sommità del piano interrato [...]

da ciò deduco che
- la zona critica del setto parte dal piano terra ed è alta quanto basta ;
- non posso effettuare sovrapposizioni al piano terra se non sopra la zona critica.

La mia prima domanda è: armo il setto con le zone critiche anche sotto al piano terreno oppure no? Io ho pensato di mantenere la continuità dal piano delle fondazioni fino alla fine della zona critica al piano terra.
La seconda domanda è quella del collega: come posso disporre le armature longitudinali per evitare di avere ferri lunghi oltre i 3 o 4 metri?

Posto uno screenshot per fare capire il problema.

Ringraziando in anticipo chi mi potrà aiutare,

Cordiali Saluti
Title: Re:Sovrapposizione armature setti
Post by: Salvatore Bennardo on 15 May , 2013, 18:13:42 PM
La mia prima domanda è: armo il setto con le zone critiche anche sotto al piano terreno oppure no? Io ho pensato di mantenere la continuità dal piano delle fondazioni fino alla fine della zona critica al piano terra.
La seconda domanda è quella del collega: come posso disporre le armature longitudinali per evitare di avere ferri lunghi oltre i 3 o 4 metri?

Non c'è cosa più antipatica di non avere voglia di andarsi a rivedere un problema che tempo fa approfondii.

I domanda: Sì, per me è giusto come dici.
II domanda: Se cerchi in quel testo AICAP, discutendo sulle armature dei pilastri dice che "per i pilastri del primo livello (all'attacco con la fondazione), è tollerata la sovrapposizione al piede, mentre per gli altri livelli è preferibile che la sovrapposizione avvenga in mezzeria".
Alla fine, visto che si tratta di pareti, che soffrono maggiormente all'attacco con la fondazione, continuare a fare la sovrapposizione ai piedi è tollerabile.

P.S. Ma 270 sarà l'altezza netta? Non di interpiano?
Title: Re:Sovrapposizione armature setti
Post by: Bruno Palmero on 16 May , 2013, 09:35:55 AM
Ahi! :'(

Ho sentito la tirata d'orecchi fino a  qui!

Prima di aprire il topic ho provato a cercare nel forum e si parlava dell'argomento in un post che adesso non riesco a trovare. Però, da quello che avevo letto, non si parlava nello specifico di sovrapposizione quanto di zone critiche (inizio dalla fondazione se è al piano terra / inizio dal piano terra se ho un piano interrato).

Mi sono perso il topic.

Scusa e grazie per l'aiuto.

Saluti

PS i 270 cm vanno dall'estradosso del solaio inferiore all'estradosso del solaio superiore (inteso dal punto di vista strutturale).
Title: Re:Sovrapposizione armature setti
Post by: Salvatore Bennardo on 16 May , 2013, 12:12:44 PM
Ma con 270 così cosa rimane di netto per camminarci?
Manco 240?
Title: Re:Sovrapposizione armature setti
Post by: Bruno Palmero on 16 May , 2013, 12:27:02 PM
Rimangono 255 cm, avendo assunto 15 cm di spessore del pacchetto portato del pavimento e lo spessore dell'intonaco del soffitto.

In montagna si può scendere in funzione della quota sul livello del mare

270
255
240

In alcuni casi mi sembra anche 220 (casi particolari per edifici esistenti, forse i nuovi edifici ma solo sopra i 2000 m). Poi va molto in funzione dei comuni, ogni regolamento edilizio ha le sue specifiche particolari.

Ti allego un esempio di regolamento edilizio delle mie parti, per esempio per gli edifici di categoria A (al link trovi la descrizione delle categorie http://www.agenziaterritorio.it/sites/territorio/files/agenzia/chi%20siamo/tabella_categorie_catastali.pdf (http://www.agenziaterritorio.it/sites/territorio/files/agenzia/chi%20siamo/tabella_categorie_catastali.pdf)).

Ciao

EDIT
Allego la legge regionale per le altezze minime, art. 1
http://www.consiglio.regione.vda.it/banche_dati/leggi_regolamenti/dettaglio_i.asp?pk_lr=416&versione=S (http://www.consiglio.regione.vda.it/banche_dati/leggi_regolamenti/dettaglio_i.asp?pk_lr=416&versione=S)
Title: Re:Sovrapposizione armature setti
Post by: Bruno Palmero on 16 May , 2013, 14:33:17 PM
PS ho dato un occhio al libro dell'AICAP relativamente al discorso dei pilastri e si dice che all'attacco pilastro fondazione è sconsigliato sovrapporre nelle zone critiche. Al contrario negli altri piani, nel caso di gerarchia delle resistenze, si può considerare la sovrapposizione in prossimità dei nodi trave pilastro.

Era questo che mi stavi dicendo quando hai scritto

Quote
II domanda: Se cerchi in quel testo AICAP, discutendo sulle armature dei pilastri dice che "per i pilastri del primo livello (all'attacco con la fondazione), è tollerata la sovrapposizione al piede, mentre per gli altri livelli è preferibile che la sovrapposizione avvenga in mezzeria".

?

Ciao
Title: Re:Sovrapposizione armature setti
Post by: Salvatore Bennardo on 16 May , 2013, 16:05:40 PM
Ho riletto bene (libro AICAP sui dettagli).
E' sempre sconsigliato sovrapporre nelle zone critiche dei pilastri (cosa alquanto ovvia dopo anni di NTC 2088 e EC2).
Poi dice:
"Viceversa la sovrapposizione può essere tollerata nelle zone prossime ai nodi trave-pilastro purché sia garantita la gerarchia delle resistenze."
In pratica credo che estendendo un bel po' la lunghezza di sovrapposizione (ad es. tagli la barra di 12 mt in tre e con interpiani di 2,70 ti viene una sovrapposizione di 1,30 mt) possa farsi.
Questi discorsi sono relativi ai ferri dei pilastri.
Una parete non soffre di GdR. Se no che parete è?
Title: Re:Sovrapposizione armature setti
Post by: Renato on 16 May , 2013, 18:31:28 PM
Nello schema ideale di funzionamento duttile GdR previsto in EC8 (e di conseguenza nelle NTC) le uniche cerniere plastiche devono formarsi alle estremità delle travi e, per i pilastri,  SOLO all'attacco con le fondazioni.
Di conseguenza non ha particolare importanza la sovrapposizione delle armature dei pilastri nei piani superiori, mentre all'attacco con le fondazioni detta sovrapp. va evitata in quanto la maggiore quantità di armatura che verrebbe a crearsi nella zona critica inferiore del pilastro sposterebbe superiormente ad essa la cerniera plastica verso la parte centrale del pilastro non sufficientemente confinata dalle staffe (rischio rottura non duttile del pilastro a mezza altezza).
Nel caso delle pareti non vedo lo stesso problema (cioè effettuerei la solita sovrapposizione delle barre verticali alla base di ogni piano) in quanto si può tranquillamente estendere a tutto il piano (in questo caso il primo piano) sia l'armatura longitudinale che quella di confinamento delle zone di estremità consentendo una lunghezza di cerniera plastica estesa a tutto il piano.

Title: Re:Sovrapposizione armature setti
Post by: Salvatore Bennardo on 16 May , 2013, 18:57:15 PM
Io non sono d'accordo con questa teoria che la cerniera plastica potrebbe spostarsi verso il tratto centrale:
mentre all'attacco con le fondazioni detta sovrapp. va evitata in quanto la maggiore quantità di armatura che verrebbe a crearsi nella zona critica inferiore del pilastro sposterebbe superiormente ad essa la cerniera plastica verso la parte centrale del pilastro non sufficientemente confinata dalle staffe (rischio rottura non duttile del pilastro a mezza altezza).

Dove vi è sovrapposizione di barre il comportamento, o meglio, la risposta sezionale non è mai pulita.
Per secoli si è sovrapposto sempre ai piedi, a qualunque piano, e non ho mai visto foto o documenti con cerniere plastiche formatesi nel tratto entrale, ma sempre e solo agli estremi dei pilastri, perché nel tratto centrale i momenti sono ben minori che agli estremi. Ecco perché non sono d'accordo sulla zona critica che si sposta verso 'il centro'.
Title: Re:Sovrapposizione armature setti
Post by: g.iaria on 18 May , 2013, 10:36:00 AM
Per la singola pilastrata il punto in cui ci si aspetta la formazione della cerniera plastica sotto sisma è alla sezione di base all'attacco con la fondazione/muri di cantinato ed è in questa zona critica che si devono assolutamente evitare le sovrapposizioni, le quali andrebbero traslate verso l'alto a circa mezza altezza del primo piano, oppure vengono direttamente estese fino oltre il secondo impalcato, ma questo comporta difficoltà costruttive non indifferenti, per cui è consigliabile la prima soluzione. Le restanti zone critiche della pilastrata, che, come è stato spiegato qui (http://bar-ingegneria.forumfree.it/?t=64138414#entry521016362), sono tutte le estremità delle colonne, sebbene siano considerate zone critiche, in realtà non saranno sede di cerniere plastiche in virtù di una corretta applicazione delle regole del capacity design.
Il discorso per le pareti è analogo, con la differenza che la parete è essenzialmente una mensola incastrata nella fondazione/muri di cantinato e pertanto le sovrapposizioni in essa di possono effettuare in qualunque punto che non sia all'interno dell'unica zona critica possibile, ossia quella in prossimità della sezione di base della parete.
Il motivo per cui bisogna evitare per pilastri e pareti di eseguire le sovrapposizioni alla sezione di base è perchè in entrambi i casi sotto carico ciclico si sviluppano fenomeni di degrado dell'ancoraggio con annessi scorrimenti relativi barre-cls che inficiano il comportamento dissipativo della zona critica e riducono l'estensione della zona in cui si concentrano le rotazioni plastiche, per cui si ha anche un imprevisto incremento della domanda di rotazione.