Author Topic: [Dinamica] Sopraelevazione in acciaio su edificio in c.a.  (Read 8850 times)

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zax2010

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[Dinamica] Sopraelevazione in acciaio su edificio in c.a.
« on: 20 September , 2010, 14:20:55 PM »
Scordatevi tutti i problemi normativi. Non c'entrano nulla.

Sto esaminando un progetto fatto da altri (DM1996) in cui è prevista la realizzazione di una copertura metallica su un edificio in c.a.
Copertura realizzata con maglia abbastanza ampia e con pilastri incastrati al piede e travi continue incastrate alla testa dei ritti metallici.
Questa copertura, piana, è piazzata al 4° livello di una struttura in c.a.

E veniamo al motivo di questo topic.

Esaminando la relazione di calcolo mi ritrovo in premessa un conteggio del coefficiente di distribuzione in funzione delle masse ad ogni livello e relativa altezza rispetto allo spiccato delle fondazioni (quindi struttura completa c.a.+acciaio), svolto come da DM1996.
Ho pensato quindi che il progettista abbia calcolato il tutto con una analisi sismica statica equivalente.

Invece andando a vedere il tabulato di calcolo vero e proprio mi accorgo che il calcolo è fatto con analisi dinamica - ma della sola struttura in acciaio considerata incastrata al piede.
I nodi sono geometricamente piazzati a quota 2100-2500 cm (come sono nella realtà).

Insomma, seguendo la verifica sismica statica equivalente, lo stesso progettista, trova un fattore S globale di conversione di massa/forza sismica orizzontale pari a 0.15 circa.
Procedendo poi con analisi dinamica (strutturina ad un solo piano) lo stesso fattore sembrerebbe valere 0.08, ovvero circa la metà di prima.
Il software utilizzato è il Modest. La "quota" a cui sono piazzati nodi, ha influenza sul calcolo delle azioni sismiche con metodo dinamico?

A vostro avviso è lecita questa "sconnessione"? E' lecito calcolare la parte metallica come se fosse spiccante da terra, piuttosto che da una altra struttura?
E' possibile trovare delle "regole" (ossia differenza notevole tra i periodo di vibrazione dell'una e dell'altra struttura una sull'altra) per cui la sconnessione avrebbe comunque senso?

Offline Ing. Edoardo

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Re: [Dinamica] Sopraelevazione in acciaio su edificio in c.a.
« Reply #1 on: 20 September , 2010, 15:13:52 PM »
Premetto che , pur essendo passato poco tempo, non mi ricordo molto del DM96. Faccio qualche considerazione teorica di carattere generico: Penso che sia giusto modellare solo la struttura oggetto di sopraelevazione, a patto che ovviamente la quota di spiaccato sia la medesima della realtà.
Risulta evidente che le sollecitazioni sono molto diverse per una struttura di 2 metri, piuttosto che una di 10+2 metri (ho ipotizzato delle altezze). Quindi se il progettista ha imposto delle altezze diverse, a mio parere è decisamente sbagliato e quindi per forza ti ritrovi dei fattori S molto diversi. Pur non utilizzando Modest, penso che anch'esso ti dia la possibilità di imporre la quota di spiccato e, qual ora non lo permettesse, in ogni modo le altezze diverse sono sbagliate.
A mio avvio è comuuque lecito trovare dei modi di vibrazione diversi tra le due strutture in quanto, in base alla OPCM 3274, il periodo fondamentale è T1=C1.H(3/4). Quindi entrambi i fattori sono molto diversi tra le due strutture e conseguentemente i periodi sono decisamente diversi. Infatti C1 dipende dal tipo di struttura (una è in cls con C1=0,075, mentre l'altra in acciaio quindi C1=0,085). L'altezza è sempre diversa in quanto quella in acciaio è più alta proprio del valore della sopraelevazione.
"Niente e nessuno ha sempre torto: anche un orologio fermo ha ragione due volte al giorno."

Offline salvo@ing

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Re: [Dinamica] Sopraelevazione in acciaio su edificio in c.a.
« Reply #2 on: 20 September , 2010, 18:45:19 PM »
Concettualmente è molto sbagliato; ma proprio a rigor di logica, mettendo da parte l'essere o non essere ingegneri.
Se poi volessimo ragionare da ingegneri dovremmo anche addurre ai differenti modi di vibrare di una (seppur piccola) struttura metallica rispetto ad una struttura in c.a.
Secondo me si doveva operare in uno dei due seguenti modi:
- considerare la struttura incastrata al piede, ma con il piede non a quota zero (modo approssimativo);
- effettuare analisi dinamica per tutto l'edificio opportunamente inputato in Modest, ed effettuare le verifiche della sola struttura in acciaio.

Mi domando, infine: ma con la velocità di input dei nostri meravigliosi software, perché non operare in modo rigoroso? Ormai ci si impiega non oltre un'ora a inputare un palazzo di 10 piano x 400mq/piano (in realtà SismiCad, Edilus, ed altri software permettono input molto più rapidi).

Ciao
S.L.F.

Offline ferrarialberto

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Re: [Dinamica] Sopraelevazione in acciaio su edificio in c.a.
« Reply #3 on: 20 September , 2010, 21:02:46 PM »
...
Insomma, seguendo la verifica sismica statica equivalente, lo stesso progettista, trova un fattore S globale di conversione di massa/forza sismica orizzontale pari a 0.15 circa.
Procedendo poi con analisi dinamica (strutturina ad un solo piano) lo stesso fattore sembrerebbe valere 0.08, ovvero circa la metà di prima.
Il software utilizzato è il Modest. La "quota" a cui sono piazzati nodi, ha influenza sul calcolo delle azioni sismiche con metodo dinamico?

A vostro avviso è lecita questa "sconnessione"? E' lecito calcolare la parte metallica come se fosse spiccante da terra, piuttosto che da una altra struttura?
...

Parto dall'ultima domanda e confermo subito che è un'enorme errore quello commesso (quantomeno concettuale anche se numericamente le cose potrebbero non andare poi tanto male). La risposta dinamica va valutata globalmente (ca+acciaio), salvo che la struttura sottostante in c.a. non possa pensarsi infinitamente rigida (come accade per i BFS) in modo tale da non alterare la risposta dinamica della struttura in acciaio.

Vengo alla domanda 8% vs. 15%: trattandosi di una struttura monopiano, fatto salva l'erronea modellazione di cui sopra, la risposta dinamica coincide quasi sempre con la statica equivalente, perchè è il primo modo (e sostanzialmente l'unico) di vibrare in ciascuna direzione a comandare, dal momento che il fattore di partecipazione modale sarà di poco inferiore al 100%. Solo un modo di vibrare torsionale preponderante potrebbe cambiare i risultati in modo significativo: evidentemente è stato commesso un'altro errore piuttosto grossolano.

Ciao.
ing. FERRARI Alberto - www.ferrarialberto.it

zax2010

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Re: [Dinamica] Sopraelevazione in acciaio su edificio in c.a.
« Reply #4 on: 20 September , 2010, 22:13:44 PM »
Dopo aver lanciato il topic ho continuato a riflettere.
Penso che sia Salvo@ing che il buon Ferrari abbiano certamente ragione quando dicono che l'errore concettuale è assai grave.

Mi ero perso dietro tutti i discorsi di zero sismico, nodi ad altezza "reale" e non piazzati a z=0, software, ecc.

In effetti un semplice ragionamento mi ha aiutato.

Se ho una massa M su un supporto, per effetto di una sollecitazione dinamica, l'accelerazione cui essa è sottoposta non è e non può essere funzione della sola sua massa. E' ovvio che entra in gioco, e fortemente, la rigidezza del supporto.

Pertanto non esiste software al mondo, nessuna possibilità di conoscere effettivamente le azioni sulla struttura in acciaio al 4° piano se non conosco, per filo e per segno, tutto quanto concerne i 4 piani sotto.
E' ovvio che senza tale input il software non potrà che darmi le sollecitazioni della struttura incastrata al suolo, a qualsiasi quota io possa porla.

In effetti e ad onor del vero, in altra relazione, questa volta relativa alla parte in c.a. ho visto la vista assonometrica dell'intero modello nella sua interezza (c.a. + acciaio), servita a verificare tutte le membrature in c.a. Epperò ho una relazione separata, con tanto di tabulato di calcolo della sola porzione metallica. Non avendo molta dimestichezza con i tabulati del Modest, potrebbe essere uno "stralcio" del tabulato generale. E quindi in definitiva un mio equivoco.

In ultimo, una osservazione sul fattore di distribuzione di cui all'analisi statica equivalente (DM 96). Come dice Ferrari per struttura monopiano la risposta statica equivalente e dinamica più o meno coincidono, ma è pure vero che il coefficiente di distribuzione per strutture multipiano è figlio del primo modo di vibrare della struttura (o di modi monotoni, senza "ventri" in altezza).
Per il calcolo di esso entrano in gioco, da norma, solamente le masse, e non le rigidezze. Come se per il normatore non vi fossero brusche variazioni di rigidezza salendo lungo la struttura.
Queste "sottigliezze" non erano enunciate nel DM96 e nei precedenti, essendo ritenute magari scontate da parte del normatore.

Viceversa il DM 08 è pieno di divieti e regole stringenti per l'applicazione della statica equivalente.

Massimo.T

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Re: [Dinamica] Sopraelevazione in acciaio su edificio in c.a.
« Reply #5 on: 21 September , 2010, 09:45:06 AM »
Ragionando in termini NTC'08 che essendo più prolisse ci dicono anche qualcosa in più. Il caso assomiglia all'aver considerato la parte in elevazione come un qualcosa di secondario (operando con uno spettro (7.2.2.) tanto per capirci).

Che la struttura in acciaio si comporti come modellato mi appare quindi più vicino alla realtà quanto più sarà "secondaria" tale struttura rispetto la struttura nella prima elevazione. Questo infatti consisterebbe in un effetto trascurabile del secondo modo per quel che riguarda la prima elevazione.

Per la prima elevazione quindi tutto si riassume con una massa ulteriore.
Per la seconda elevazione le NTC suggeriscono l'impiego di uno spettro rimaneggiato, dipendente dallo spettro base e dipendente dalle altezze in gioco.


E' quindi mio avviso dire che se è in qualche modo dimostrabile che l'elevazione sia trascurabile (es. piano terra fatto a pareti... e piano primo fatto in telaio in acciaio) in termini di inerzia e di masse in gioco la soluzione proposta dal collega sia buona.

In sostanza io dico che il palo dell'antenna non costituisce un piano in più anche se svetta per un paio di metri dall'ultimo impalcato, anche se la matematica dell'analisi modale ritengono quest'omissione una bestemmia numerica. Dico che per modellare il palo sia sufficiente applicare la 7.2.2.
Estendere la 7.2.2. ad altri casi equivale a definire tante cose come "secondarie".
Il problema consiste nel poterlo definire, soprattutto considerando che il limite del 15% della rigidezza, viene in questo caso paragonato con.. nessun'altra rigidezza "principale" perchè non si hanno altre rigidezze in parallelo.

zax2010

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Re: [Dinamica] Sopraelevazione in acciaio su edificio in c.a.
« Reply #6 on: 21 September , 2010, 10:10:53 AM »
Si Massimo. Penso tu abbia proprio ragione se ci concentriamo sulla struttura sottostante.
La presenza della tettoia metallica sulla copertura, per quanto incastrata alla base, ecc. alla fin fine è una semplice, ulteriore massa sulla struttura in c.a.
La differenza la fa la struttura in alto, invece, se considerata posta in sommità alla precedente struttura, oppure isolata, a se stante, come pare essere stata calcolata.

Accenni nel tuo intervento a questo:
Per la seconda elevazione le NTC suggeriscono l'impiego di uno spettro rimaneggiato, dipendente dallo spettro base e dipendente dalle altezze in gioco.

Potresti essere più preciso? Ti riferisci alla formula 7.2.2?

Massimo.T

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Re: [Dinamica] Sopraelevazione in acciaio su edificio in c.a.
« Reply #7 on: 21 September , 2010, 10:38:11 AM »
Sì, mi riferisco a quella formula.
Mi è già capitato di farlo in una struttura nuova in cui avevo un pergolato in legno nella seconda elevazione e CA nella prima. Ora, essendo un nuovo fabbricato ho battezzato essere CA la struttura (sismoresistente) e come secondario il pergolato. Pergolato peraltro calcolato con lo spettro 7.2.2. e costituente una massa per la struttura in CA (monopiano e quindi con un q meno generoso).
Sicuramente non si trattava di una struttura mista perchè l'assenza di un elemento del pergolato non compromette la globalità della struttura, ma solo sè stesso, mentre l'assenza di un elemento in CA compromette la globalità della struttura.
In altre parole: una struttura di due piani sismoresistenti, cui venga a mancare un elemento strutturale ha compromesso la propria resistenza, mentre una struttura di un piano con una struttura secondaria sopra, qualora venga eliminato un elemento strutturale secondario, sarà soggetta ad una compromissione della sola parte secondaria.

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Faccio notare che il tecnico ha però fatto un intervento "strano" per l'epoca!
Oggi posso dire che opererei cercando di perseguire la strada che ho suggerito, ma col dm'96 non ci si saltava fuori nel modo con cui egli ha fatto.

 

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