Author Topic: materiale non lineare: chiarimento  (Read 2535 times)

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Offline p38sp

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materiale non lineare: chiarimento
« on: 05 June , 2013, 16:18:35 PM »
Scusate colleghi
vi spiego il mio problema: stò inserendo una strutturina in acciaio con il programma Concrete. Dovendo inserire dei tiranti di controvento l'assistenza del programma mi fa presente che tale elemento ha un comportamento non lineare pertanto devo applicare un'analisi statica lineare e non un'analisi dinamica modale.
Mi hanno mandato la spiegazione (dopo allegata) ma non mi è chiara. Qualcuno me la può spiegare meglio (scusate ma sono io duro a capire....se il tirante ha un comportamento non lineare vuol dire che sono in campo plastico mentre l'assistenza mi scrive che lavora in campo elastico....bo!!!).
Grazie per le risposte
Vi allego la risposta dell'assistenza:

L'introduzione nel modello di un elemento con comportamento non lineare (tirante, puntone in muratura, suolo elastoplatico, cerniere plastiche) rende il modello non lineare.
Non vale più la sovrapposizione degli effetti ma la soluzione viene determinata combinazione per combinazione. In queste condizioni non si può applicare un'analisi dinamica lineare ma solo una statica lineare, perchè non è possibile effettuare l'analisi modale.
 Altra cosa è l'analisi statica non lineare "pushover". Tale analisi comporta una modellazione che non si limita alla fase elastica ma comprende anche la definizione del comportamento oltre il limite elastico. In particolare con l'analisi pushover si studia il comportamento non lineare del materiale.
 
In conclusione, la differenza tra le due non linearità è sostanziale:
- nel primo caso l'elemento non lineare reagisce a trazione o compressione, a seconda dell'elemento che stiamo considerando (ad esempio un tirante che reagisce solo a trazione), sempre in campo elastico;
- nel secondo il comportamento del materiale è inelastico.

Offline pasquale

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Re:materiale non lineare: chiarimento
« Reply #1 on: 05 June , 2013, 16:25:48 PM »
siccome si tratta di tiranti essi reagiscono a trazione ma si instabilizzano se sono soggetti a compressione e quindi vanno fuori uso, come se non esistessero, lo schema strutturale quindi varia;
per questo motivo il principio di sovrapposizione degli effetti non è più valido in generale;
una bella trattazione di questo problema si trova nel libretto di Vincenzo Franciosi, Il calcolo automativo deli insiemi piani di travi;
vedi anche questa discussione (un poco noiosa perché troppo lunga, cmq credo utile) http://www.ingegneri.info/forum/viewtopic.php?f=13&t=59388

impossibile est ut is faciat, qui nescit quomodo fiat
(Arnold Geulincx)

 

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