Author Topic: variante e distanza confini  (Read 2226 times)

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Offline 38bravo

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variante e distanza confini
« on: 04 June , 2013, 12:32:45 PM »
se in un edificio rispetto al progetto approvato modifico un prospetto (vario numero finestre),cio' si configura come  variante propria od ordinaria (variante a permesso di costruire) oppure variante minore o lieve (variante in corso d'opera)?Il permesso di costruire e' scaduto ed anche la proroga al permesso di costruire.Allo stato attuale con la variazione l'edificio e' conforme o no al permesso rilasciato?

nel caso di ampliamento la distanza da confini e altri edifici va misurata dal nuovo o anche dall'esistente?ad esempio se la nuova struttura e' in parte interna all'esistente

Offline pasquale

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Re:variante e distanza confini
« Reply #1 on: 04 June , 2013, 16:28:09 PM »
la semplice modifica delle aperture, anche nel caso di zona a vincolo paesaggistico, è sempre una variante lieve, perché non modifica la sagoma dei prospetti, tranne il caso di edifici sottoposti a vincolo;
un corpo di fabbrica interno ad un altro preesistente secondo me non fa distanza dai confini, perché è quello esterno a farla, salvo il caso che però non si sia deciso poi di demolire il corpo esterno
impossibile est ut is faciat, qui nescit quomodo fiat
(Arnold Geulincx)

Offline acdmlk

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Re:variante e distanza confini
« Reply #2 on: 05 June , 2013, 00:16:55 AM »
Varianti lievi in corso d'opera (per opere soggette a "permesso"):
Il titolo è la d.i.a.. Si tratta infatti di lavori modesti che modificano in modo non significativo il proget­to originario, sono conformi agli strumenti urbanistici, atti a rispondere alle esi­genze tecniche dell'attività edilizia, che non sempre può aderire pedissequamente nei minimi dettagli esecutivi, al progetto approvato § [c77].
In particolare: - non incidono sui parametri urbanistici e sulle volumetrie; - non cambiano la destinazione d'uso e la categoria edilizia; - non violano le eventuali prescrizioni contenute nel "permesso". (*)

Varianti non lievi:
Si tratta di lavori (integrativi/aggiuntivi) che modificano in modo significati­vo il progetto originario e richiedono "permesso" in variante o, se sono tali da stravolgere detto progetto, un nuovo "permesso". (*)

quindi, secondo me,  l'inserimento o la modifica di una nuova apertura, intervenendo e quindi variando il rapporto di areazione,
e comunque essendo soggetta a vincoli urbanistici ben precisi, a maggior ragione in zona di interesse paesaggistico, rappresenta una modifica che deve essere autorizzata.
anche perchè  è difficile identificarle tale modifica come "dettaglio costruttivo"!
e ripeto, se in zona soggetta a vincolo, è un "dettaglio" davvero rilevate per il rilascio del relativo parere!!!

Offline 38bravo

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Re:variante e distanza confini
« Reply #3 on: 06 June , 2013, 12:32:26 PM »
la zona e' quella B ed e' un ampliamento sia in altezza che in pianta,l'esistente viene mantenuto.edificio a civile abitazione.se faccio una finestra su un semplice sbalzo(non balcone in progetto)e poi metto una porta finestra. quindi visto che i vostri pareri sono diversi come si deve concepire variante in corso d'opera o variante al permesso di costruire?

 

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